Lettera con una zampa di animale recapitata a una professoressa dell’Università di Bologna. Indaga la polizia

Francesca Rescigno, docente dell’Università di Bologna, ha trovato la missiva nella buchette delle lettere fuori dal suo ufficio alla facoltà di Scienze Politiche. Pochi giorni fa aveva partecipato a un concorso una cattedra.

Una busta con dentro una zampa di animale, probabilmente un coniglio o una volpe, con la scritta “ora vattene dal dipartimento, puoi farti male” è stata recapitata a una professoressa di Scienze politiche dell’Università di Bologna. Francesca Rescigno, questo il nome della docente oltre alla sua attività didattica è da tempo impegnata per i diritti della comunità lgbt, delle donne e degli animali.

Ancora oscuri i motivi del gesto sui quali sta indagando la polizia a cui la professoressa si è rivolta nelle ore successive al ritrovamento della macabra busta a lei indirizzata e che era stata collocata nella cassetta delle lettere subito dopo fuori al suo ufficio dove di solito gli studenti consegnavano le bozze delle tesi di laurea.

Lei però un’idea se l’è fatta di cosa possa essere successo. “Ritengo che questo gesto possa essere collegato al concorso per professore ordinario di Diritto pubblico comparato a cui ho partecipato, i cui risultati sono arrivati venerdì scorso. Il mio sospetto è che il mittente sia interno al dipartimento. Adesso chiederò di essere trasferita” ha dichiarato la docente. Non è la prima volta che la professoressa riceve minacce: l’ultimo episodio dopo aver tenuto un convegno sulla laicità le erano state recapitate delle pagine della Bibbia nella stessa buchetta dove è stata ritrovata la zampa di animale.

Intanto è arrivata anche la solidarietà dei vertici dell’ateneo bolognese: “Quanto successo nei confronti della professoressa Rescigno è un fatto gravissimo – ha fatto sapere il rettore dell’Università, Giovanni Molari – Esprimo solidarietà e vicinanza alla docente per quanto accaduto e mi auguro che i fatti vengano accertati nel più breve tempo possibile. In Ateneo non dovrebbero succedere cose di questo tipo. Spero che l’autore della lettera minatoria venga individuato quanto prima”. 

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