Lavoro, Fornero: contro la crisi non basta la riforma del mercato del lavoro

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La disoccupazione sta aumentando ”perche’ siamo in una recessione che sta colpendo particolarmente i Paesi piu’ deboli”. E, per il ministro del Lavoro Elsa Fornero ”in recessione ci vogliono misure macroeconomiche – e fondi per attuarle – per spingere la domanda, non basta la riforma del mercato del lavoro.

E’ puerile pensare che una riforma, che serve a rafforzare la struttura, abbia virtu’ miracolose. E non e’ svilendo il mercato del lavoro che otteniamo i risultati sperati in termini di crescita”. Fornero respinge le accuse alla ‘sua’ riforma di essere corresponsabile del ”dato drammatico” della disoccupazione fotografato dall’Istat che mostra ”che non stiamo ancora uscendo dalla recessione e che le nostre regole non sono state finora efficaci per contrastare la crisi.

Ma questo non vuol dire che il peggioramento della situazione sia dovuto solo o prevalentemente alle nuove regole”. Peraltro, aggiunge, ”se ci fossero stati cinque o sei miliardi da utilizzare per abbassare il cuneo fiscale in questa fase si recessione, fondi da utilizzare in parallelo alla riforma del mercato del lavoro, avremmo avuto come risultato non solo una riforma nel suo complesso buona ma anche con risultati tangibili in tempi brevi”. ”Io – aggiunge il ministro – sono convintissima che il costo del lavoro vada ridotto ma per poterlo fare servono dei margini che non esistevano”. In campagna elettorale, dice riferendosi anche agli ammortizzatori universali chiesti da Cesare Damiano, ”chiedere e’ lo sport preferito, ma quando si governa si sa che si deve fare i conti con la realta’

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