L’ANDU contro la CRUI: “Non rappresenta il sistema nazionale universitario”

L’Associazione nazionale dei docenti universitari contesta la decisione del Gruppo di lavoro del Ministero dell’Università per la riforma dell’accesso alla facoltà di Medicina di aver avviato un confronto soltanto con la Conferenza dei Rettori.

Duro attacco dell’ANDU alla CRUI (la conferenza dei rettori delle università italiane): terreno dello scontro le nuove regole per l’accesso ai corsi a numero chiuso di Medicina per le quali l’Associazione nazionale dei docenti universitari sarebbe stata “snobbata” dal gruppo di lavoro messo in campo dalla ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini.

In una comunicazione ufficiale da parte del presidente del Gruppo di lavoro, in risposta alla richiesta dell’associazione dei docenti di poter svolgere un incontro, la task force ministeriale ha di fatto risposto picche sostenendo che il confronto con il mondo delle università si doveva considerare esaurito attraverso la sola interlocuzione con la CRUI.

“Il Gruppo di lavoro che ho l’onore di coordinare – aveva scritto il professor Eugenio Gaudio – dopo attenta valutazione, in analogia con richieste pervenute da altre associazioni, non ha messo in calendario la consultazione delle associazioni dei docenti universitari, in considerazione della specificità, anche tecnica, del tema affrontato nel corso dei lavori e tenuto conto che il sistema universitario è rappresentato nel Gruppo di lavoro dal Presidente della CRUI”.

Motivazioni che non sono piaciute all’ANDU. “Si tratta di motivazioni contraddittorie e preoccupanti – spiegano dall’associazione dei docenti – Il Gruppo di lavoro sostiene che il sistema universitario sarebbe stato rappresentato dal Presidente della CRUI, una rappresentanza onnicomprensiva, tanto da rendere superflua l’interlocuzione con le Associazioni dei docenti. In realtà la CRUI è un’associazione privata che non rappresenta il Sistema nazionale universitario: i Rettori sono eletti solo per guidare il proprio Ateneo e le posizioni che essi assumono nella CRUI sono personali, non discusse prima negli Atenei. È pur vero che ormai da decenni la CRUI si arroga il ruolo di rappresentanza del Sistema universitario, così come fortemente voluto da tutte le forze politiche, dalla stessa CRUI e dalla Confindustria-TreeLLLe”.

Secondo il Gruppo di lavoro il tema del numero chiuso avrebbe una “specificità anche tecnica” e anche per questa specificità non sarebbe alla portata delle Associazioni della docenza, mentre lo sarebbe per l’ANVUR e per CNSU, organismi che il Gruppo di lavoro ha invece consultato. “Un’argomentazione anche incoerente per motivare la scelta di non incontrare le Associazioni della docenza che avevano chiesto di esprimere la propria opinione su una tema totalmente politico che è determinante per la salute pubblica e per il diritto dei giovani di scegliere cosa studiare, premessa per un vero diritto allo studio” conclude l’associazione.

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