“Di che razza sei?”: questionario choc distribuito in una scuola di Roma

Polemiche all’istituto Borsi-Saffi nel quartiere San Lorenzo per l’iniziativa della dirigenza scolastica di distribuire un questionario sulla dislessia dove si doveva indicare la “razza o l’origine etnica” dei bambini.

“Di che razza sei?”: è l’inquietante interrogativo contenuto in un questionario distribuito nei giorni scorsi ai genitori degli alunni di una scuola elementare di Roma, l’Ics via Tiburtina Antina Borsi-Saffi, nel quartiere San Lorenzo.

Secondo quanto riporta l’edizione romana del Corriere della Sera, il questionario è un test standard utilizzato per l’individuazione precoce dei disturbi dell’apprendimento (DSA) come la dislessia, la disortografia o la disgrafia, che viene fornito alla scuola a titolo gratuito e volontario dal Centro Clinico Marco Aurelio. “Nessun intento discriminatorio – ha affermato il dirigente scolastico, Marcello Di Pasquale – È il secondo anno che diamo l’opportunità alle famiglie di fare questo test e nessuno si è mai lamentato. Anzi abbiamo sempre avuto riscontri positivi”.

Una giustificazione che però non ha impedito che scoppiasse la polemica politica, con il Partito democratico che ha già annunciato una interrogazione urgente al ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. “Chiedere a quale gruppo etnico o razza appartiene un bambino è inaccettabile. E il tentativo dei dirigenti di derubricare la vicenda a scivolone lessicale non rende certamente meno grave l’utilizzo di queste espressioni, ma anzi ancor più odiosa perché avvenuta all’interno di una scuola – tuonano i deputati Andrea Casu, Michela Di Biase, Marianna Madia, Claudio Mancini, Roberto Morassut, Matteo Orfini e Nicola Zingaretti – A maggior ragione dopo il recente e inequivocabile monito del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha ricordato come la Dichiarazione universale dei diritti dell’Uomo del 1948, nata dopo gli orrori della Seconda Guerra mondiale, individua la persona umana in sé, senza alcuna differenza, sbarrando così la strada a nefaste concezioni di supremazia basate sulla razza. A Valditara chiederemo come sia stato possibile che un questionario contenente espressioni così gravi e razziste sia stato distribuito in una scuola del nostro Paese e per evitare che una vicenda del genere possa accadere di nuovo”.

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