L’allarme del presidente della Crui: “Persi 1 miliardo e 10.000 ricercatori”

Allarme ricerca

Allarme ricerca. Il Presidente della CRUI Stefano Paleari scrive al Presidente del consiglio Letta e al Ministro dell’Università Carrozza chiedendo chiarimenti sull’attuale situazione delle Università italiane. Un allarme che riporta l’attenzione sui fondi mai arrivati che dovevano essere destinati alle Università più virtuose.

Gentile Presidente del Consiglio, gentile Ministra,

 faccio seguito alla lettera inviataVi il 26 settembre scorso per segnalarVi nuovamente l’allarme delle Università italiane circa la situazione che si sta determinando per l’anno in corso, caratterizzato da un taglio drammatico dei fondi agli Atenei statali e non statali di quasi un miliardo sui circa 7,5 disponibili solo quattro anni fa.

Diamo atto al Governo di aver inserito nel disegno di legge di Stabilità quanto necessario per evitare che ai tagli raggiunti nel 2013 se ne aggiungano altri nel 2014, sebbene la progressiva riduzione dei fondi abbia di fatto chiuso l’accesso delle Università ai giovani meritevoli, pregiudicando il diritto allo studio, il futuro delle nuove generazioni e le loro aspirazioni di alta formazione.

Negli ultimi anni, sono solo 2.000 i nuovi ricercatori a tempo determinato a fronte dei 12.000 ricercatori che hanno lasciato gli Atenei, con l’aggravante di un turn over 2013 che ha messo in ginocchio molte Università, impedendo ogni razionale programmazione e sviluppo. Tale circostanza limiterà sempre di più il livello di competitività del sistema universitario italiano a livello europeo ed internazionale.

Già nella precedente lettera del 26 settembre, la CRUI, nel lanciare il proprio allarme, segnalava quattro tematiche generali di intervento (autonomia responsabile, semplificazione, competitività, modello di finanziamento) e formulava due ulteriori ed urgenti proposte relative alle prospettive dei giovani studiosi ed alla promozione del merito.

La CRUI ha condiviso fortemente la valutazione dell’efficacia della ricerca e della didattica come elemento di miglioramento del sistema. Di conseguenza, senza un immediato intervento sulla premialità 2013 per gli Atenei che bene hanno risposto alla Valutazione della Ricerca effettuata dall’ANVUR, risulterà inutile il grande lavoro svolto per misurare la qualità della ricerca negli Atenei, la cui premialità è prevista per Legge.

Sappiamo che il Governo nelle ultime settimane si è prodigato per individuare fondi per la premialità sebbene ad oggi non si sia raggiunto un concreto risultato. L’impossibilità di riconoscere la premialità agli Atenei virtuosi nella ricerca mina la credibilità di tutto il sistema e vanifica lo sforzo fatto per raggiungere una valutazione di merito. Questo non è più sopportabile da parte delle Università italiane, già provate da anni di tagli e di chiusura alle giovani generazioni.

Confidando in un Vostro impegno, l’occasione mi è gradita per salutarVi molto cordialmente.

Stefano Paleari

 

 

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