L’Abruzzo rompe gli indugi: scuole chiuse fino al 10 gennaio e tamponi di massa per tracciare i positivi

Il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, ha firmato l’ordinanza che posticipa la data di riapertura delle scuole a lunedì 10 gennaio. Dal 7 al 9 gennaio ci sarà una campagna di screening nelle scuole di ogni ordine e grado, mediante testing antigenici rapidi di ultima generazione.

Rinvio di due giorni in cui sarà messa in campo un’intesa attività di screenig attraverso tamponi e test antigenici a tutti gli studenti e al personale scolastico. L’Abruzzo rompe gli indugi e ufficializza il prolungamento delle vacanze di Natale per permettere un rientro a scuola in sicurezza dopo il boom dei contagi che si sta verificando in Italia a causa della variante Omicron.

Il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, ha firmato l’ordinanza che posticipa la data di riapertura delle scuole a lunedì 10 gennaio. “Uno slittamento – viene spiegato in una nota – reso necessario dall’esigenza di effettuare lo screening e garantire un ritorno in classe in tutta sicurezza”.

Modificato, quindi, il calendario scolastico regionale, prevedendo la sospensione delle attività didattiche nelle giornate del 7 e 8 gennaio 2022. Dal 7 al 9 gennaio ci sarà una “campagna di screening nelle scuole di ogni ordine e grado, mediante testing antigenici rapidi di ultima generazione, con alta specificità e sensibilità, demandandone le modalità organizzative alle Asl, con il coordinamento del referente regionale per la vaccinazione Covid e in raccordo con i team operativi del commissario straordinario per l’emergenza Covid- 19, con l’Anci Abruzzo e con l’Ufficio scolastico regionale. Una delle giornate di lezioni perse sarà recuperata a Carnevale, il primo marzo, quando si andrà regolarmente a scuola.

Anche il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, si è detto favorevole a una chiusura (però ben più sostanziosa) delle scuole a fronte dell’emergenza Covid che sta tornando a farsi davvero preoccupante. La linea del Ministero dell’Istruzione e del Governo, invece, è quella di non toccare il calendario scolastico e rafforzare le misure di controllo previste dal protocollo stilato soltanto qualche giorno fa.

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