La sanatoria per i prof precari in arrivo col Decreto Scuola. Caccia a 120 mila insegnanti

Nel testo della legge anche la continuità didattica: almeno 5 anni sulla stessa cattedra. E un rapporto più stretto con le aziende del territorio

Nel testo della legge anche la continuità didattica: almeno 5 anni sulla stessa cattedra. E un rapporto più stretto con le aziende del territorio

Sanatoria, sì, sanatoria no, sanatoria forse. E sanatoria, ecco. Ipotesi ventilata, smentita ma sempre in pista. Al di là della connotazione semantica che può piacere o meno, portare fuori strada o meno, all’interno del decreto scuola ci sarà anche la norma per i precari. Che va a inserirsi nell’emergenza organici, con tante cattedre da occupare nel nuovo anno.

LA SPINTA POLITICA

Secondo le stime del Fatto Quotidiano mancherebbero 120mila insegnanti di ruolo. Il concorso straordinario per i precari ne coprirà una parte, mentre quello ordinario è bloccato dal Covid. E da qui la spinta verso un intervento robusto per chi è rimasto fuori. Il centrodestra, ma anche una buona fetta di Partito Democratico e i sindacati insistono per la sanatoria, mentre il ministro Patrizio Bianchi nelle commissioni di Camera e Senato ha parlato di un periodo di “transizione” verso i nuovi concorsi, nel quale si andrà verso “procedure mirate alle diverse forme con esperienza di docenza a tempo determinato ”. Indicando la via del compromesso tra la stabilizzazione dei precari e la pressione legittima di chi è rimasto fuori dal vecchio concorso e vuole riprovarci, e dei neolaureati.

LE IPOTESI

Una delle ipotesi secondo il Fatto è una formazione continua durante l’anno con valutazione
finale del docente, anche se potrebbe essere una misura insufficiente. Mentre il ministero dell’Economia avrebbe più di qualche dubbio, anche in vista del previsto calo degli studenti in base all’andamento demografico.

MOBILITA’ E MONDO DEL LAVORO

Per quanto riguarda la mobilità invece i docenti assunti a tempo indeterminato
dovranno garantire continuità didattica rimanendo almeno 5 anni sulla stessa cattedra. Mentre le linee programmatiche prevedono un legame sempre più stretto tra classi e mondo del lavoro e in particolare con le industrie del territorio, puntando su “competenze manageriali, scientifiche e di elevata specializzazione tecnica”.

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