Si deve bendare: la richiesta della prof in Dad scatena la rabbia a Verona

Proprio nel giorno in cui 6 milioni di studenti hanno archiviato, si spera per sempre, la didattica a distanza, un’altra storia che racconta gli effetti collaterali di lezioni, e in questo caso interrogazioni da casa, arriva da Verona. Dove una verifica si è trasformata in un momento shock per tutta la classe e in particolare per una quindicenne esposta all’umiliazione di dover sottostare alla richiesta della sua prof di tedesco davanti al resto della classe.

Secondo quanto riporta Repubblica infatti, era giovedì scorso quando l’interrogazione orale in Lingua e Letteratura tedesca si è trasformata in un momento di grave imbarazzo per la quindicenne. Lei comincia a rispondere alle prime domande e lo fa con sicurezza, ma la prof si insospettisce. La Dad ha aumentato la dose di diffidenza da parte dei docenti, che si aspettano sempre un libro aperto o un post-it attaccato in posizione strategica, là dove la web cam non arriva a inquadrare.

A quel punto la richiesta che ha lasciato tutti a bocca aperta, raggelando gli studenti: <<Prenda una sciarpa e si bendi>> ha chiesto la professoressa, evidentemente sicura che la ragazza non potesse conoscere così bene l’argomento trattato. La giovane ha preso l’accessorio per coprirsi gli occhi e si è rimessa davanti alla web cam. “Mi sono sentita a disagio, come se mi stessero accusando di imbrogliare” ha rivelato ai rappresentanti d’istituto e ai rappresentanti della Rete degli studenti medi veronesi.

“Già è un momento difficile, non capiamo come si possa pensare di umiliare in questo modo i ragazzi”, il commento di Camilla Velotta, responsabile della Rete, interpretando il sentimento defgli alunni che hanno fotografato la schermata finita nelle chat dei genitori che invitano a <<denunciare tutti i professori che fanno simili richieste>>, come attacca Lorenzo Baronti, rappresentante d’istituto.

Un episodio che sicuramente aumenta la tensione già alta registrata nelle scorse settimane, quando molti studenti e genitori hanno protestato evidenziando i mali e le criticità della Dad, e chiedendo il ritorno a scuola tra i banchi. Dopo il rientro di 6,6 milioni di studenti lunedì mattina, restano a casa per seguire le lezioni ancora 2 milioni di ragazzi.

Peraltro la richiesta di proseguire le interrogazioni orali bendati, davanti alla web cam non sono una primizia di questa complicata fase storica. A ottobre infatti un caso analogo era scoppiato a Scafati, in provincia di Salerno, e anche in quel caso era montata rabbia e indignazione, poi smorzata dai ragazzi che avevano “assolto” la prof, testimoniandole stima e vicinanza. Nel caso di Verona invece la scelta dell’insegnante viene giudicata da studenti e famiglie come “repressiva e violenta”. Ora il caso potrebbe finire sul tavolo dell’Ufficio scolastico regionale, che dovrà decidere su eventuali sanzioni a carico della professoressa.

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