La profezia sbagliata di Bergoglio: “Non ho nessuna chance”, aveva detto

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“Non ho nessuna possibilità di diventare papa, l’età questa volta gioca contro di me”. Jorge Mario Bergoglio, da ieri sera papa Francesco e successore di Benedetto XVI, era partito per Roma convinto che sarebbe tornato nella “sua” Argentina da cardinale. Lo aveva confessato lui stesso in un’intervista rilasciata prima del conclave a ‘La Nacion’. Che oggi suona come una profezia al contrario e che il quotidiano argentino rievoca nei passi salienti in un editoriale in prima pagina.

Il papa arrivato “dalla fine del mondo”, la definizione che il nuovo pontefice si è ritagliato su misura, “è un uomo buono”, sostiene nell’editoriale Joaquin Morales Sala, il giornalista che aveva realizzato l’intervista prima del conclave. Un uomo sempre “estremamente prudente” nei suoi riferimenti ai problemi della Chiesa, ma consapevole che il passo indietro di Joseph Ratzinger aveva portato alla luce molti conflitti irrisolti in Vaticano. Un uomo, Bergoglio, che Sala definisce austero fino all’estremo.

Solo per obblighi protocollari del Vaticano indossava i vistosi abiti rossi dei cardinali. A Buenos Aires si spostava in metropolitana vestito di scuro. Mangia in modo semplice, non frequenta i ristoranti costosi. Nessuna segretaria, al telefono è lui in persona a chiamare. “Sono Bergoglio”, la semplice introduzione con cui spesso sorprende le persone dall’altra parte della cornetta. Amava inoltre visitare senza preavviso le parrocchie della sua diocesi: si presentava quasi sempre da solo.

Il suo orientamento è che i problemi della società, sottolinea il giornalista de La Nacion, siano risolti dal governo della società. La Chiesa dovrebbe dare il suo punto di vista solo quando la dottrina, a cui è molto fedele, è sotto attacco. Non era d’accordo con la parola “matrimonio” per le coppie omosessuali, mentre non aveva contestato il termine “unione civile”. Non aveva promosso alcuna reazione pubblica della Chiesa quando il capo del governo di Buenos Aires, Mauricio Macri, aveva autorizzato nella capitale il primo matrimonio civile tra persone dello stesso sesso. Una (mancata) posizione che gli valse critiche molto aspre dai settori più conservatori della Chiesa. Ha inoltre un atteggiamento di comprensione verso i divorziati, oggi esclusi dalla comunione.

“La Chiesa – la sua tesi – non dovrebbe respingere nessuno; la sua missione è aiutare comprendendo le persone e i loro problemi”. Mi disse, conclude Sala, “pregate per me”, nel momento del saluto sulla porta dell’ascensore, prima di partire per Roma. È il suo modo abituale di congedarsi dalle persone, ricorda il giornalista argentino. Utilizzato anche ieri nel discorso a piazza San Pietro. “Ho avuto la fugace sensazione”, conclude il reporter di La Nacion, “che quest’uomo sapeva che non sarebbe tornato nel suo Paese come un semplice sacerdote o che il più difficile dei suoi giorni di vita lo attendeva…”

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