La Ministra dell’ Università: “Erasmus in Italia? Perché no!”

La ministra Messa propone d’inserire, fra le mete Erasmus, anche le università italiane per ridurre il divario tra il Nord e il Sud.
MARIA CRISTINA MESSA MINISTRO

Erasmus a Lisbona? A Cork? A Berlino? E se invece si facesse domanda per un Erasmus a Torino? La ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, intervistata da Open, ha parlato dell’idea di inserire, fra le mete degli scambi, anche le università italiane. L’intento sarebbe quello di incentivare la mobilità degli studenti anche all’interno dello stesso territorio nazionale, anche per ridurre il divario fra Nord e Sud.

La titolare del dicastero ha ricordato che al Sud ci sono più iscritti rispetto al Nord, ma anche più abbandoni. L’ipotesi è quella che un’esperienza di scambio a breve distanza incentivi lo studente a proseguire gli studi. Anche gli scambi di insegnamenti, per la ministra, sarebbero un’ottima cosa.

L’idea non è poi così originale. A proporla erano state anche le Sardine, un anno fa, in seguito ad un incontro con l’allora ministro del Sud, Giuseppe Provenzano.

«Perché non ripristinare fin dall’Università una sorta di Erasmus tra regioni del Sud e del Nord?- aveva detto Mattia Santori, parlando con i giornalisti fuori dal ministero – Perché un napoletano non può farsi sei mesi al Politecnico di Torino e un torinese sei mesi a Napoli o a Palermo per studiare archeologia, arte, cultura o diritto?».

Le parole della ministra sono state vaghe in merito, non è ben chiaro come lo scambio dovrebbe aiutare a diminuire il divario fra Nord e Sud, ma potrebbe incidere sull’integrazione fra regioni e sul fenomeno della fuga dei cervelli dal sud.

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