La Buona Scuola: Anief presenta 90 emendamenti in commissione

Percorso ad ostacoli quello del DDL La Buona Scuola. Iniziato l’iter nelle commissioni parlamentari, per modificare il DDL sono già stati presentati numerosi emendamenti: in particolare, il sindacato di settore Anief, ha proposto ben 90 emendamenti al testo del disegno di legge.
Assunzione immediata di tutti i docenti precari della GaE e della seconda fascia in graduatoria d’Istituto; immissione in ruolo di almeno 10 mila dipendenti Ata; stabilizzazione del personale con oltre 3 anni di servizio; mobilità anche per i neo assunti. Queste alcune delle proposte avanzate dall’Anief.
Forte l’opposizione contro il nuovo ruolo destinato ai dirigenti scolastici, per i quali, ne La Buona Scuola, è prevista la possibilità di chiamata diretta del personale docente e quella di premiare o punire il rendimento dei dipendenti scolastici. Ma le proposte Anief toccano anche l’obbligo scolastico (da estendere fino ai 18 anni) e l’organizzazione della docenza (con il ripristino nel maestro prevalente su moduli e con l’assunzione stabile in organico di uno specialista in lingua straniera).
Emendamenti che richiamano anche la risoluzione dell’annosa questione “Quota 96”, circa tremila docenti che si sono visti bloccare l’andata in pensione dalla riforma Fornero, e quella degli docenti risultati idonei e abilitati con riserva, al momento esclusi dai piani di assunzione del Governo Renzi.
“La riforma va cambiata, altrimenti si creeranno squilibri ancora più evidenti nell’organizzazione della scuola italiana che si ripercuoteranno negativamente sui livelli di offerta formativa – dichiara marcello pacifico, portavoce Anief – Siamo particolarmente preoccupati per l’eccessivo potere conferito ai dirigenti scolastici, che potranno effettuare anche la chiamata diretta del personale: un progetto incostituzionale, già cassato dalla Consulta”.
“È esemplare quello che sta accadendo con le assunzioni dei precari: nella relazione tecnica della Legge di Stabilità 2015 – continua Pacifico – si prevedeva un piano di 150mila immissioni in ruolo, ma da qualche giorno abbiamo saputo, da un’altra relazione tecnica, che lo stesso piano è sceso a 100mila assunzioni: vorremmo capire cosa è successo in questi ultimi otto mesi. E anche capire perché il Miur aveva annunciato un censimento sui posti vacanti, da concludere entro il 31 dicembre, ma poi non è stato fatto”.
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