Joe Biden è stato eletto 46esimo presidente degli Stati Uniti. La lunga attesa è finita. L’America ha un nuovo presidente, Joe Biden, che torna alla Casa Bianca dove per otto anni è stato il braccio destro di Barack Obama. E al suo fianco per la prima volta ci sarà una vicepresidente donna, Kamala Harris. Anche se ci sono voluti quattro interminabili giorni per avere un verdetto. Alla fine dalle urne è arrivata una svolta destinata a incidere sul futuro di un Paese e delle relazioni sul piano internazionale.
A 48 ore dalla vittoria, Biden e il suo transition team hanno annunciato la creazione della task force anti Covid, che sarà composta da 13 membri, di cui tre co-presidenti: l’ex capo della Food and drug administration (Fda) David Kessler, l’ex ‘surgeon general” Vivek Murty e la professoressa di Yale Marcella Nunez-Smith. Tra gli altri componenti Rick Bright, l’esperto di vaccini che aveva denunciato le pressioni del governo Trump sull’ idrossiclorochina, e l’italo-americana Luciana Borio, una esperta in biodifesa che ha lavorato nella Fda e nel National Security Council.
Il “Transition Covid-19 Advisory Board” e’ composto di un gruppo di medici e scienziati con lunga esperienza e competenze diverse, che hanno lavorato in gran parte con precedenti amministrazioni e guidato la risposta del Paese a crisi sanitarie nazionali e mondiali. “Gestire la pandemia e’ una della battaglia piu’ importanti che dovrà fronteggiare la nostra amministrazione e saro’ informato dalla
scienza e dagli esperti”, ha commentato il presidente eletto da Wilmington.
“Sono onorato che gli americani mi abbiano scelto come loro presidente“, ha commentato il presidente eletto Joe Biden. “Sarò un presidente che unisce e non un presidente che divide. Torniamo ad ascoltarci, siamo tutti americani”: è il messaggio di riconciliazione nazionale lanciato da Joe Biden nel suo discorso della vittoria pronunciato stanotte nel Delaware insieme alla sua vice Kamala Harris. Lei sale sul palco vestita di bianco accolta con un tifo da stadio, fra clacson impazziti e bandiere americane. “Avete scelto la speranza, l’unità, la scienza e soprattutto la verità”, afferma la vicepresidente eletta a Wilmington. Biden annuncia “massimo sforzo contro la pandemia”. E secondo il Washington Post avrebbe già pronti una serie di decreti per rovesciare alcune delle decisioni prese dal presidente uscente Donald Trump, dalla rottura sul clima e la salute ai migranti. “Non esistono Stati blu e stati rossi. Esistono solo gli Stati Uniti”, dice Biden. “Diamoci una possibilita’ aiutandoci l’uno con l’altro”.
We did it, @JoeBiden. pic.twitter.com/oCgeylsjB4
— Kamala Harris (@KamalaHarris) November 7, 2020
Trump, intanto, non concede la vittoria. La sua offensiva legale contro il risultato delle elezioni inizierà “lunedì per assicurare che le leggi elettorali siano rispettate e che venga eletto il legittimo vincitore”, ha affermato assicurando che “questa elezione è lungi dall’essere finita. La vittoria di Joe Biden non è stata certificata in tutti gli Stati”.
Da New York a Washington esplode l’entusiasmo in strada per la vittoria di Joe Biden. I clacson festeggiano il 46mo presidente americano fra le grida di gioia dei passanti sui marciapiedi. Folla davanti alla Casa Bianca. La piazza antistante a 1600 Pennsylvania Avenue cambia così pelle: da teatro delle proteste a teatro dei festeggiamenti. ‘You’re fired’ (‘sei licenziato’) è lo slogan del popolo di Joe Biden. La frase che sta tanto a cuore all’attuale inquilino della Casa Bianca, e che lo ha reso famoso durante lo show Apprentice, viene questa volta usata contro di lui.
From the bottom of my heart: thank you. pic.twitter.com/s76oHFkr66
— Joe Biden (@JoeBiden) November 8, 2020
La controffensiva di Donald Trump è partita e il clima è da notte dei lunghi coltelli. Così, dopo la sconfitta elettorale, la prima testa a cadere è quella del capo del Pentagono Mark Esper, uno dei nomi in cima alla lista nera del presidente uscente.
Un lungo elenco di alti funzionari ritenuti infedeli e accusati di averlo tradito. Ecco allora che a tremare sono adesso nomi del calibro di William Barr, ministro della Giustizia, Cristopher Wray, capo dell’Fbi, Gina Haspel, direttrice della Cia. Tutte figure colpite di recente dagli strali del presidente, infuriato soprattutto per il mancato avvio di un’indagine sui Biden e per aver atteso invano l’annunciato rapporto sull’origine dell’inchiesta del Russiagate. Rapporto che a suo modo di vedere avrebbe dovuto svelare il complotto dell’amministrazione Obama nei suoi confronti.
Il nuovo segretario della Difesa sarà, con effetto immediato, il capo dell’antiterrorismo Cristopher Miller. Intanto Trump è pronto a scendere di nuovo in campagna elettorale. Stando a quanto trapela dal suo entourage, si tratta di più di una suggestione, con The Donald deciso a resistere nel fortino della Casa Bianca e a sabotare la transizione verso l’era Biden. C’è da attendersi, insomma, un mese di fuoco in cui sferrare una controffensiva non solo sul piano legale ma anche tornando sul campo, con blitz negli Stati dove ancora si contano i voti e con veri e propri comizi in stile Make America Great Again. Altro che concedere la vittoria, dunque.