Iscrizioni a scuola, Disal: “Si mantenga la forma mista”

Mantenere la forma mista per l’iscrizione a scuola (cartacea e online a scelta), eliminando la discriminazione tra istituti pubblici e paritari (per i quali non esiste l’obbligo dell’on line). Lo chiede l’associazione dei dirigenti Disal (Dirigenti Scuole Autonome e Libere) anche alla luce delle osservazioni dell’Age (Associazione Genitori).

Secondo la Disal chi ha scritto le nuove norme sulle iscrizioni a scuola non ha ”attentamente valutato la reale situazione delle famiglie e delle scuole” e, inoltre, ”con la modalita’ obbligata ha ridotto un aspetto di vita come l’iscrizione alle prime classi a un puro atto burocratico, come iscriversi all’anagrafe o al registro dei tributi”.

”L’atto di iscrizione, invece – osserva l’associazione – non e’ solo un atto amministrativo, poiche’ con esso si attua il primo vero contatto della famiglia con la scuola prescelta, un contatto che in moltissime scuole diventava occasione di incontro personale”.

La Disal sottolinea che le famiglie ”vengono costrette a una modalita’ che per la maggior parte non potra’ essere utilizzata (secondo l’Istat le famiglie che usano la rete sono il 43,4%); per risolvere la questione dovranno cercare consulenze, permessi di lavoro o giornate di ferie; verranno di fatto messe su due piani diversi, essendo differenziato il regime di obbligo tra scuole statali o non statali. Anche per le scuole sono previste ”ulteriori complicanze, in tempi per loro gia’ non proprio facili per incombenze, personale e risorse”.

Infatti – spiega la Disal – ”dovranno distaccare appositamente personale di segreteria per garantire uno sportello di consulenza che potra’ durare due mesi; nelle superiori potranno correre il rischio di ricevere informazioni e dati che potrebbero rivelarsi errati e non facilmente verificabili; si troveranno problemi di procedura e correttezza, poiche’ dal punto di vista formale senza la firma (anche digitale) nessun atto puo’ essere certo e valido; non otterranno alcun vantaggio reale nella nuova procedura.

Le tanto decantata ‘semplificazione burocratica’ e ‘risparmio della spesa’ si trasformeranno invece in ore aggiuntive per il personale delle segreterie e in maggiore stampa cartacea di moduli, necessaria per le loro successive verifiche e sottoscrizione; dovranno infine sperare che l’impatto di oltre un milione di accessi sul sistema informatico del ministero dal 21 gennaio non mandi in tilt famiglie che cercano e scuole che debbono ricevere”.

L’associazione quindi, pur esprimendo positivita’ per l’operazione ‘Scuola in chiaro’, chiede di mantenere per ora la forma mista per l’iscrizione rinviando l’obbligo online ”a tempi e situazioni dove non si scarichi tutto al solito impegno di scuole e famiglie, sempre a costo zero per lo Stato”. ”La scuola, come tutta la societa’, non ha bisogno di annunci epocali e salvifici legati alle tecnologie informatiche, anche per non assistere poi – conclude – a retromarce, come e’ accaduto con l’obbligo dei testi scolastici online”.

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