Ipertensione, scoperta una terapia che funziona

“In Italia questa molecola e’ stata inserita nel programma di monitoraggio che viene destinato ai farmaci innovativi, basato sul web, per cui ogni medico che voleva prescrivere questo farmaco doveva inserire i dati nel sistema dell’Aifa”, spiega Massimo Volpe, direttore della Cattedra di Cardiologia della Facoltà di Medicina dell’Università di Roma La Sapienza presso l’Ospedale Sant’Andrea.

“A registro concluso – continua – abbiamo avuto la possibilità di esaminare i dati e abbiamo avuto soprattutto la conferma dell’efficacia a lungo termine del farmaco oltre alla sua efficienza perché  ben tollerato da diverse tipologie di pazienti.

Questo ha portato a una diminuzione di farmaci da parte del malato e a un’assunzione più corretta, visto che molto spesso per l’ipertensione il paziente deve prendere anche tre o quattro pillole al giorno che spesso dimentica. E’ però fondamentale sottolineare che non tutti i farmaci funzionano nello stesso paziente per l’ipertensione”

“Dei pazienti trattati, solo uno su 4 raggiunge i valori raccomandati di pressione arteriosa, questo accade per una scarsa aderenza dei pazienti alla terapia, a volte da un uso incongruo di farmaci che sono superati o che danno effetti collaterali, infine da una scarsa comunicazione medico-paziente perche’ non e’ facile far comprendere al paziente fino in fondo che la terapia per l’ipertensione va seguita”, spiega Massimo Volpe, direttore della Cattedra di Cardiologia della facolta’ di Medicina dell’Universita’ di Roma La Sapienza presso l’Ospedale Sant’Andrea.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanita’, la pressione “alta” e’ la prima causa di morte al mondo (13% dei decessi); chi e’ iperteso ha infatti piu’ probabilita’ di incorrere in gravi eventi cardiovascolari, come infarto o ictus.

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