“Io non ho paura”, è questa la scritta che campeggia sulle maglie di fronte alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi in cui, esattamente un anno fa, morì la giovane Melissa Bassi, e rimasero ferite altre 9 persone tra passanti e studenti. Alla cerimonia di questa mattina presenti anche i ministri dell’Istruzione e dei Beni Culturali, Maria Chiara Carrozza e Massimo Bray.
Tra i presenti anche gli alunni della scuola Melissa Bassi di Scampia.
Indossano le t-shirt bianche con la scritta ‘Io non ho paura’ donate loro dai ragazzi della scuola Morvillo Falcone anche i ministri Carrozza e Bray. La maglietta, come scrive l’Ansa, fu il simbolo della manifestazione che, subito dopo l’attentato in cui rimasero ferite nove persone tra studenti e passanti, fu organizzata dall’unione degli studenti della provincia di Brindisi.
“Un gesto di follia ha portato via Melissa Bassi. Dedico alla sua famiglia, ai ragazzi, ai docenti l’abbraccio di tutto il Senato”. Lo ha detto il vicepresidente del Senato Valeria Fedeli durante la commemorazione davanti alla scuola Morvillo Falcone, portando a Brindisi il “cordoglio di tutto il Senato”. “Spero che il calore di tutta la comunità nazionale arrivi in particolare alla signora Rita e al signor Massimo e sia loro d’aiuto – ha detto – per trovare il coraggio di non cedere al dolore. Quel gesto di follia in un istante vi ha sottratto il futuro e la speranza, ciò che è successo in questa scuola un anno fa ha dilaniato, dovete esserne sicuri, il cuore di tutto il Paese”. “La violenza insensata, indiscriminata, ingiusta – ha proseguito il vicepresidente del Senato – ha colpito nel profondo in quel luogo intimo in cui ciascuno di noi mette al riparo le cose che ha più care, i propri figli. Pensavamo di aver conservato un tessuto di comunità solidale che stigmatizza ed evita i gesti isolati di terrorismo disperato, ma quei gesti purtroppo accadono. Quello di un anno fa non è il gesto di un pazzo ma di una persona lucida e disperata. La lucidità disperata può portare a gesti di follia. Gesti vigliacchi che squarciano un tessuto sociale indebolito”. Rivolgendosi agli studenti, ha poi detto: “Siete la migliore risposta alla violenza senza ragione. Siete un esercito pacifico, il baluardo della legalità di questo Paese”.
“I ragazzi non devono aver paura di andare a scuola, che penso sia la cosa più terribile che possa capitare, perché la scuola è un posto in cui si va ad imparare, per stare insieme agli altri, per entrare nella società'”. Così il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, ha commentato la consegna della maglietta con la scritta ‘Io non ho paura’ da parte di alcuni alunni della scuola Morvillo Falcone di Brindisi. “A me piace tantissimo questa idea – ha detto – ho voluto questa maglietta, anche perché in questi giorni molti studenti mi stanno regalando magliette, quindi ne ho tante”. “Ci sono – ha spiegato – tutti i problemi della scuola italiana e anche le speranze. Noi ministri dobbiamo dimostrare di essere vicini agli studenti di tutta Italia”. Riferendosi poi all’intervento del suo ministero subito dopo l’attentato in cui morì Melissa Bassi e rimasero ferite altre 9 persone tra studenti e passanti, Carrozza ha detto che “la scuola ha reagito cercando di stare vicino ai ragazzi con tutto il sostegno possibile, anche di psicologi, di tutti coloro che potevano riuscire ad aiutare gli studenti a superare la tragedia”.
“Mai più, mai più violenza nella scuola che è un luogo sacro dove i ragazzi e le ragazze devono formare il proprio futuro”. E’ l’auspicio espresso dal ministro per i Beni culturali, Massimo Bray, alla cerimonia in ricordo di Melissa Bassi, la studentessa morta un anno fa, il 19 maggio 2012, nell’attentato compiuto davanti alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi. “Troppo a lungo – ha detto il ministro – abbiamo trascurato quelli che dovrebbero essere i principali punti di forza di un Paese che, nei secoli scorsi, del sistema di formazione scolastico e universitario, del patrimonio artistico e culturale, ha fatto motivo di orgoglio invidiato da tutto il mondo”. “Troppo spesso – ha proseguito – siamo stati sordi alle dimostrazioni di disagio, alle testimonianze sul grado di abbandono delle strutture scolastiche, alla nostra incapacità’ di dare il giusto riconoscimento sociale agli insegnanti: questi devono essere il punto prioritario dell’agenda del nostro governo”. “Episodi come quello di Brindisi – ha concluso – non devono accadere mai più”.