Insulti a Meloni, il rettore dell’Università di Siena: “Indignato da Gozzini. Parole sessiste”

Da più parti si levano gli appelli perché venga sospeso dall’insegnamento

“Condanno con decisione le offese sgradevoli mosse all’onorevole Meloni dalle quali prendo assolutamente le distanze». Così il Rettore dell’Università di Siena, Francesco Frati, commenta gli insulti rivolti alla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni dallo storico Giovanni Gozzini, professore di Storia nell’ateneo senese (“Meloni? È una scrofa, una rana, una vacca”). Gozzini si è scusato sia in privato sia con un comunicato, dichiarando che “il rettore ha la mia testa a sua disposizione, il buon nome dell’Università prima di tutto”. Certo, Gozzini al contempo spera che “non ci siano conseguenze gravi” e sanzioni da parte dell’Ateneo, ma da più parti si levano gli appelli perché venga sospeso dall’insegnamento. 

“Il primo sentimento è stato quello dell’indignazione per le parole usate da un membro della nostra comunità che in un certo senso la rappresenta, anche se la cosa non è avvenuta in classe – spiega Frati -. Frasi che hanno un contenuto sessista oltre che ingiurioso, pronunciate nei confronti prima di tutto di un componente del Parlamento e in secondo luogo di una donna”. Il rettore ha poi dichiarato che “Gozzini si è scusato prima con me e successivamente con un comunicato. È un professore di un certo livello e mai mi sarei aspettato un comportamento simile da lui e la cosa mi ha sorpreso parecchio” e di aver convocato per lunedì’ 22 febbraio “l’ufficio legale, per permettere successivamente di far valutare ai membri del collegio di disciplina dell’Ateneo tutti i provvedimenti da adottare e che la normativa prevede”.

Parallelamente anche il Dipartimento di Scienze sociali, politiche e cognitive dell’Università di Siena, cui fa riferimento lo stesso Gozzini, ha stigmatizzato gli insulti rivolti a Meloni. “Riteniamo che quelle espressioni, per le quali il docente ha chiesto giustamente scusa, siano gravi e inaccettabili per il ruolo che rivestiamo come professori universitari e trasmettano una immagine fuorviante del nostro lavoro – si legge in un comunicato -. Il valore che tutti i docenti del nostro dipartimento insegnano nei nostri corsi è da sempre il rispetto reciproco e parole di questo genere non sono tollerate e non fanno parte del nostro vocabolario”.

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