Inizio in salita per il nuovo anno scolastico: 250 scuole rischiano di restare senza dirigenti

Allarme rosso in 250 scuole del nostro Paese che sono destinate a restare senza presidi per l’inizio dell’anno scolastico a settembre. Il sindacato chiede un incontro urgente al ministro Valditara.

Non c’è solo l’emergenza docenti a turbare i sogni di mezza estate della scuola italiana: all’appello del prossimo anno scolastico, che scatterà a settembre, mancheranno anche 250 dirigenti che lasceranno scoperti altrettanti istituti.

L’allarme è stato lanciato da DirigentiScuola, il sindacato italiano dei presidi italiani che parla di disastro ampiamente annunciato. “La prova Invalsi ha restituito un’immagine drammatica della scuola italiana e, nonostante tutto, l’anno ricomincerà con circa 250 istituti senza un dirigente scolastico: tutto questo è inammissibile. Il Ministero deve immediatamente attivarsi affinché si trovi una soluzione a questa situazione disastrosa, considerando il fatto che Valditara ripete come un mantra che ogni scuola deve avere il suo dirigente – spiegano dal sindacato – Era facile prevedere che la coda della graduatoria del concorso del 2017 comprendesse 166 persone, che i posti liberi a causa dei pensionamenti fossero, come ogni anno, circa 400 e che, esaurita la graduatoria, sarebbero rimaste libere circa 250 istituzioni scolastiche. Un autentico disastro che si poteva e doveva prevenire”.

Dopo aver chiesto udienza al ministro, per evitare che la situazione precipiti, lasciando le scuole nel caos, l’associazione sindacale si è fatta promotrice di una proposta. “Di queste 250 scuole acefale – spiegano – circa una cinquantina potrebbero essere coperte da coloro che, vincitori dell’ultimo concorso ordinario del 2017, sono stati depennati dalla graduatoria di merito, ma recuperabili a domanda. Si tratta di quelli che hanno rinunciato alla nomina per la lontananza della sede e prevalentemente di beneficiari della legge 104. Un’altra cinquantina si potrebbero prendere da coloro che, sempre nell’ultimo concorso ordinario, hanno superato la preselezione, la prova poi la prova scritta e che nella prova orale hanno conseguito un punteggio superiore a 60/100 ma inferiore alla prevista soglia minima di 70/100 e pertanto bocciati. Resterebbero così da coprire circa 150 posti. E lo si dovrà fare, necessariamente, tramite un contratto a tempo determinato, limitatamente all’anno 2023/2024: con lo stesso decreto legge che qui farebbe rivivere, in via provvisoria ed eccezionale, la legge 43/2005 sui presidi incaricati, ancora in vigore tant’è che ogni anno il loro incarico viene rinnovato”.

Per DirigentiScuola “le risorse finanziarie esistono già: sono quelle corrispondenti ai circa 400 pensionamenti”. Per questo il sindacato chiede, ancora una volta, un incontro urgente a viale Trastevere”.

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