India, condanna a morte per i 4 accusati di aver stuprato e ucciso una studentessa

India Gang Rape

Condanna a morte per i quattro imputati dello stupro di gruppo ai danni di una studentessa indiana di 23 anni. E’ questa la sentenza di un tribunale speciale indiano, dopo l’episodio di dicembre che ha sconvolto l’intero paese, fino a far discutere il mondo occidentale.

La sentenza ora dovrà essere confermata dall’Alta Corte indiana. I quattro uomini condannati hanno la possibilità di presentare appello alla Corte Suprema e chiedere clemenza.

A chiedere la pena capitale per impiccagione erano il procuratore, la famiglia della vittima  e molti funzionari governativi. Ancora questa mattina, giorno della sentenza, il padre della studentessa uccisa è tornato a chiedere giustizia: “Non sono degni di perdono”. In effetti, i quattro uomini condannati, al momento dell’entrata in tribunale, erano riusciti a catturare l’attenzione dei giornalisti presenti, gridando “Salvateci Fratelli! Salvateci!”

Il procuratore Dayan Krishnan ha spiegato che l’attacco sessuale ha sconvolto la “coscienza collettiva” dell’India, ricordando la brutalità dell’aggressione. “Non ci può essere niente di più diabolico per una giovane ragazza – ha aggiunto – che essere sottoposta a tortura”.

I fatti risalgono al 16 dicembre scorso, quando la studentessa 23enne indiana accettò di salire su un autobus privato insieme al suo fidanzato per tornare a casa, nel sud di New Delhi. Una volta salita, però, fu brutalmente violentata da una banda di sei persone che si trovavano a bordo. Nirbhaya, questo il nome attribuitole dai media indiani, che significa “Colei che non ha paura”, fu trasportata all’ospedale di Singapore, dove però morì due settimane dopo.

 

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