Incontro governo-studenti. L'UDS: "Una presa in giro"

Oggi le associazioni studentesche sono state ascoltate a Palazzo Chigi dai ministri Giannini, Boschi, Madia e Delrio. L’Unione degli Studenti commenta al Corriere dell’Università “E’ una presa in giro. Continueremo a mobilitarci contro questo schiaffo alla democrazia e contro i tentativi del Governo di dividere il fronte del dissenso”
Siamo stati presi in giro. Il Governo non vuole riconoscere le istanze maggioritarie sulla scuola che si sono espresse negli ultimi mesi di mobilitazione, nello sciopero generale del 5 e nel boicottaggio delle prove Invalsi di ieri” – dichiara Danilo Lampis, Coordinatore Nazionale Unione degli Studenti -. “Gli emendamenti fatti dopo lo sciopero, pur avendo migliorato qualcosa, nella maggioranza dei casi si sono rivelati degli specchietti per le allodole che non cambiano la sostanza del provvedimento. Nell’incontro di oggi c’è stato un palese tentativo di strumentalizzare gli studenti contro i docenti e i sindacati, facendo delle aperture sugli emendamenti senza però intaccare i pilastri complessivi della riforma. Ma a noi interessa tutta la riforma e vogliamo costruire un dibattito con tutte le componenti della scuola e con tutta la società, senza inutili divisioni! Il Governo ci vuole strumentalizzare!”
“Continuano a portare avanti un modello di scuola autoritario con un dirigente che continua a decidere tutto in forma diretta ed indiretta, succube dei privati, che legittima le disuguaglianze attraverso il 5 X 1000 e lo school bonus invece che abbatterle e che mette in concorrenza falsata scuole pubbliche e private, concedendo nuove agevolazioni a favore di queste ultime”- afferma Lampis – “A nostro avviso rispecchia l’idea di Paese propria del Governo e ripropone lo svilimento della democrazia che abbiamo visto concretizzarsi sempre più in questi mesi, ponendo il ricatto dei tempi e delle assunzioni per impedire una puntuale discussione della riforma e proponendo deleghe in bianco sui temi più fondamentali. Le deleghe vanno stralciate e i provvedimenti vanno discussi democraticamente, come nel caso della riforma degli organi collegiali, e sopratutto finanziati, come nel caso del diritto allo studio, tema cruciale sul quale hanno fatto tante promesse senza investirci nulla”
“La mobilitazione proseguirà, a partire dalle giornate del 18 e del 19 dove promuoveremo iniziative in concomitanza del voto alla Camera, sino a sostenere ulteriori forme di lotta assieme agli insegnanti e ai genitori, compresa il blocco degli scrutini” – conclude l’UdS. “Da mesi abbiamo individuato delle priorità per la scuola pubblica contenute ne l’AltraScuola, documento frutto delle mobilitazioni, ma il Governo non ci ha ascoltato. Le proposte esistono, sono meticolose e realistiche e il Governo le conosce: sta a loro ora decidere se prenderle in considerazione. Non possono tentare di convincerci attraverso dei tavoli farsa funzionali soltanto al tentativo di dividere il fronte del dissenso e dove non sono disponibili a fare dei passi indietro”.

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