In classe arriva la rivoluzione del docente tutor. Valditara: “In servizio da settembre”

Il ministro dell’Istruzione conferma l’arrivo, a partire dal prossimo anno scolastico, di un docente tutor in ogni classe. Il suo compito? Seguire gli studenti con più difficoltà ma anche quelli “bravissimi che rischiano di annoiarsi”.

Entrerà ufficialmente in servizio nel prossimo anno scolastico, verrà pagato di più rispetto ai normali prof e avrà il compito di seguire da vicino i ragazzi con maggiori difficoltà. Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, conferma l’arrivo del docente tutor in un’intervista al Messaggero e al Mattino.

Sarà pagato di più rispetto agli altri prof

“L’insegnamento va il più possibile personalizzato, proprio perché la scuola del merito deve sviluppare i talenti individuali dei ragazzi, promuovendo le attitudini di ciascuno. Quella che ho illustrato nelle linee guida è una rivoluzione – ha spiegato il ministro – Verrà introdotta la figura del docente tutor per ogni gruppo classe il docente che dovrà avere una formazione particolare, e anche essere pagato di più, e che dovrà in team con gli altri insegnanti seguire in particolare quei ragazzi con maggiori difficoltà di apprendimento ma anche quelli molto bravi che magari in classe si annoiano e che hanno bisogno di accelerare. L’altro passo è l’orientamento, che deve dare consigli ai giovani e alle famiglie sulle scelte più opportune sulla prosecuzione degli studi”.

“L’obiettivo è fermare la dispersione scolastica”

La figura del tutor entrerà in vigore dal prossimo anno scolastico e presto si comincerà gradualmente con una formazione specifica. “La grande sfida – spiega ancora il ministro – è combattere la dispersione scolastica. In Italia il 13,2% dei ragazzi tra 15 e 19 anni non studia e non lavora. Portare questo dato sotto al 10% entro qualche anno sarebbe un buon punto di partenza. La strada è quella tracciata, con tutor e orientamento. Poi però si va a scuola più volentieri se l’istituto è bello, luminoso, i colori tenui per esempio favoriscono la concentrazione, le luci calde sono accoglienti. E servono professori sempre più motivati e autorevoli”.

Sullo stop ai cellulari nessun dietrofront

Nel corso dell’intervista poi il ministro Valditara è ritornato sul tema dello stop ai cellulari in classe, oggetto recentemente di una circolare inviata alle scuole che ha provocato non poche polemiche, anche tra i presidi. “Sui cellulari in classe è l’uso improprio che ho ribadito essere vietato non certo quello a scopo didattico” ha specificato Valditara.

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