Imprese e pubblica amministrazione: al via la digitalizzazione del Paese

Al via la digitalizzazione del Paese con anagrafe unica, ricetta e carta di identità digitale, cartelle cliniche in rete e la carriera scolastica in una scheda online. Un’agenda che innova l’Italia e che  favorirà lo sviluppo dell’economia. Poi le start up.

Il consiglio dei ministri ha approvato il decreto crescita. Lo ha annunciato il presidente del consiglio, Mario Monti in una conferenza stampa a Palazzo Chigi. «Questo decreto legge su innovazione per la crescita, l’agenda digitale e le start up è stato adottato dal consiglio dei ministri su proposta del ministro Passera», ha spiegato Monti nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi. «È un decreto cui stiamo lavorando da fine marzo.

Ed è un lavoro collegiale portato avanti con i ministri Passera, Grilli, Barca, Profumo, Patroni Griffi, e con il sottosegretario Catricalà. Ma anche le regioni hanno svolto un ruolo fondamentale». Si tratta – ha aggiunto Monti – «nel complesso di norme che puntano in modo ambizioso a fare del nostro paese, un paese in cui l’innovazione rappresenti un fattore strutturale di competitività».

AMMINISTRAZIONE PUBBLICA – Tra i provvedimenti più importanti, il documento digitale unico che verrà fornito gratuitamente ai cittadini. Questo strumento consentirà l’unificazione di tutte le anagrafi permettendo un «censimento continuo e aggiornato in tempo reale». Importanti novità anche nella sanità, con il fascicolo sanitario elettronico in tutti gli ospedali di Italia.

Entro il 2015 saranno poi introdotte le ricette digitali. Per quanto riguarda la  giustizia invece tutte le notificazioni di cancelleria avverranno per via telematica con posta certificata accorciando i tempi dei processi. Il ministro dello sviluppo e infrastrutture, Corrado Passera ha poi sottolineato come questi provvedimenti «favoriscano la spending review, una migliore pubblica amministrazione, e permettano di accorciare i tempi della giustizia».

START UP – Infine sono state presentate le misure per le start up. «Un Paese cresce se ha imprese così», come le start up ha detto il ministro dello sviluppo, Corrado Passera, in conferenza stampa. Il ministro ha poi parlato del Desk Italia, un modo per accompagnare «i nuovi investitori esteri interessati all’Italia» e farli districare nel «gomitolo di normative centrali e locali». E ha concluso: «La collaborazione con le regioni per tutto questo decreto è stato molto importante». Le norme introducono per la prima volta nel panorama legislativo italiano un quadro di riferimento organico per favorire la nascita e la crescita di nuove imprese innovative (startup). Per le startup vengono messi subito a disposizione circa 200 milioni di euro, tra i fondi stanziati dal decreto sotto forma di incentivi e fondi per investimento messi a disposizione dalla Fondo Italiano Investimenti della Cassa Depositi e Prestiti.

 

Digitalia è un  provvedimento che vale 150 milioni se consideriamo i soli incentivi per la banda larga, che si vanno ad aggiungere a 600 già stanziati, e 200 milioni per le start up. Si attende ora il giudizio della Ragioneria generale dello Stato per capire se tali spese possano avere già una copertura. Ma non ci sono solo incentivi. Il decreto cerca di innovare soprattutto il rapporto tra cittadino e amministrazione pubblica.
A PARTE  il Consiglio dei ministri ha esaminato il Ddl semplificazioni bis. Come detto, dovrà passare dal Parlamento per l’approvazione: quindi, in questo caso i suoi contenuti sono ancora da definire pienamente. Contiene modifiche in materia di edilizia, con facilitazioni sul permesso di costruire. Ci sono, poi, novità sui cambi di residenza, che comporteranno anche variazioni automatiche sulla tassa sui rifiuti. Saranno rese più veloci le procedure di autorizzazione ambientale delle grandi opere. E i titoli di studio, su richiesta, dovranno essere rilasciati anche in inglese..

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