Immatricolazioni, cresce il numero generale di studenti ma il Nord perde iscritti

La Statale perde mille iscritti, mentre l’Università di Torino ne guadagna altrettanti. Resiste il centro italia senza grandi distacchi. Al Sud la Federico II perde quasi mille iscritti

Sono 329.817 gli studenti per la prima volta immatricolati nelle università italiane nell’anno accademico in corso, il 2022-2023. Oltre 7.000 in più rispetto al 2021-2022 (dato di giugno dell’anno scorso), il 2,2 in più in termini percentuali.

È la fotografia che emerge dall’ultima elaborazione statistica del Ministero dell’Università e della Ricerca sul 2022-2023 sui corsi di laurea o di laurea magistrale a ciclo unico negli atenei italiani statali e non. L’elaborazione è disponibile on line nella sezione dedicata del MUR Documenti (http://ustat.miur.it/documenti/).

I dati

Si tratta di dati ancora provvisori – i definitivi saranno rilasciati in autunno – ma che confermano un aumento delle immatricolazioni significativo, che ha consentito di recuperare quasi tutto il calo dello scorso anno, e che fanno sperare in un rinnovato interesse per gli studi universitari.

Tra le quasi 330.000 nuove immatricolazioni è confermata la maggiore presenza femminile – 183.647 nuove iscritte, il 56% – rispetto a quella maschile – 146.170 nuovi studenti, il 44% -. Nel 2021-2022 gli studenti e le studentesse iscritte al primo anno erano, rispettivamente, 143.164 e 179.501.

Fuga da Milano, Venezia, Padova, resiste il Piemonte e la provincia lombarda

La protresta per il caro affitti ha messo in risalto un grave problema latente sia di diritto allo studio ma anche di costo della vita in molte grandi città del Nord Italia. E secondo i dati tutte le università di Milano perdono studenti rispetto lo scorso anno. Tra le milanesi la peggiore è la Statale con oltre 1000 iscritti in meno. Anche l’Università Ca’ Foscari di Venezia e l’Università di Padova perdono iscritti. Male anche Verona e Genova. Resistono invece, con un piccolo incremento, Bergamo, Pavia, Brescia, Trento, Udine, Trieste. Cresce il Piemonte: bene l’Università di Torino che guadagna milla iscritti, il Politecnico e l’Università del Piemonte Orientale. Resiste il centro, mentre al Sud la Federico II perde quasi mille iscritti.

Non cresce l’area Stem

I corsi di laurea preferiti? Rimane costante sul totale degli studenti la quota degli iscritti per l’area Stem (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica): circa il 30 per cento delle nuove immatricolazioni. Costanti anche i nuovi studenti per l’area economica, giuridica e sociale (35%) e per quella sanitaria e agro-veterinaria (17%). Confermate per questo anno accademico le opzioni per l’area artistica e letteraria (18%).

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