ATI Project, lo studio europeo con il cuore italiano che in 10 anni ha scalato tutte le classifiche

Ati Project è una realtà consolidata nel settore dei servizi di architettura e ingegneria, che interpreta il ruolo di progettista in chiave contemporanea

Ati Project è una realtà consolidata nel settore dei servizi di architettura e ingegneria, che interpreta il ruolo di progettista in chiave contemporanea. Il punto di forza è la progettazione integrata, che permette le tipiche criticità in fase realizzativa e più in generale tempi e costi, grazie al lavoro sinergico degli specialisti di disciplina.

Già dall’acronimo, Architecture Technology Integrated, si intuisce la chiave che ha permesso ad Ati di scalare di anno in anno le posizioni della classifica Guamari delle società di progettazione, fino a guadagnarne il podio nel 2022.

È dal cuore della Toscana, a Pisa, che inizia un percorso che dai due fondatori, Branko Zrnic e Luca Serri, è arrivato a Milano, Belgrado, Odense, Copenaghen, Parigi, Ginevra e Tallinn, con oltre 300 collaboratori, interpreti sinergici di una società che si distingue in ambito nazionale e internazionale facendo della sostenibilità e dello sviluppo i punti cardine di un diverso modo di concepire l’architettura.

L’intervista a Branko Zrnic, co-fondatore e presidente di ATI Project

Quando lo studio ATI Project seleziona un giovane laureato in Architettura quali sono le competenze e attitudini che non possono mancare?

Tra le due, per quanto le competenze siano importanti, nella selezione ci focalizziamo di più sulle attitudini. Quello che per noi ha più valore è la capacità e la volontà di lavorare in team, accompagnata dalla voglia di mettersi in gioco, e da un approccio flessibile – soprattutto per coloro che hanno fatto un percorso di formazione ‘generale’, e che magari ancora non hanno le competenze specifiche in uno dei tanti ambiti che fanno parte del nostro lavoro. La flessibilità permette sia a noi che ai giovani laureati di esplorare diverse tipologie di attività per trovare quella che coniuga al meglio i loro interessi e le esigenze dello studio. Parlando di competenze, oltre alla conoscenza degli strumenti digitali, una che apprezziamo sempre di più, vista anche la forte internazionalizzazione del nostro ufficio, è la conoscenza della lingua inglese.


Secondo voi manca qualcosa ai corsi universitari per essere al passo con il mondo del lavoro di oggi in questo campo?

Sarebbe utile integrare più attività pratiche all’interno dei corsi di progettazione – avendo più esami con i progetti pratici permetterebbe agli studenti e studentesse di avvicinarsi alle attività concrete che potrebbero svolgere dopo la laurea. Sempre in quest’ottica – più tirocini, utilissimi per far vivere anche brevemente quello che è il mondo del lavoro, o per aiutare a capire già durante gli studi lo specifico ambito di interesse che uno potrebbe avere. Collegandomi infine alla risposta precedente, dare più importanza alla conoscenza della lingua inglese, anche ‘professionale’, sarebbe sicuramente un valore aggiunto per il futuro.

“La flessibilità permette sia a noi che ai giovani laureati di esplorare diverse tipologie di attività per trovare quella che coniuga al meglio i loro interessi e le esigenze dello studio. Parlando di competenze, oltre alla conoscenza degli strumenti digitali, una che apprezziamo sempre di più, vista anche la forte internazionalizzazione del nostro ufficio, è la conoscenza della lingua inglese”

In che modo l’Architettura contribuisce ala sfida ecologica che abbiamo davanti?

L’architettura ha un contributo fondamentale, e non per caso il modo di pensarla è cambiato drasticamente per poter rispondere alle sfide ecologiche sia attuali che future – non è più pensabile progettare senza tenerne conto. Dalla conoscenza dei materiali e delle tecniche costruttive, alla consapevolezza delle condizioni climatiche dei luoghi e del loro impatto agli spazi che progettiamo, all’importanza dell’integrazione con le discipline ingegneristiche, ad esempio, per la riduzione dei consumi energetici – è necessaria una visione a 360 gradi per realizzare interventi che siano sostenibili e abbiano minor impatto ambientale possibile. Al contempo, l’architettura può contribuire in modo attivo alla consapevolezza e sensibilizzazione alle sfide che dobbiamo e dovremo continuare ad affrontare, se pensata come portavoce delle diverse tematiche ad esse legate tramite gli spazi che viviamo quotidianamente.


Un consiglio per le future matricole?

Siate coraggiosi, sia a provare diverse cose che di cambiare il proprio percorso se quello che state facendo non vi soddisfa o vi rendete conto che i vostri interessi stanno andando in un’altra direzione. Siate coraggiosi anche quando le cose non vanno proprio come le avete immaginato, e instancabili nel perseguire i vostri obiettivi – impegnatevi e dedicatevi e i risultati arriveranno. Siate curiosi ad esplorare nuove tecnologie che sono in continua evoluzione e saranno una conoscenza decisamente utile per il vostro futuro nel mondo del lavoro. Infine – cercate di avere esperienze pratiche appena possibile. So che a volte anche i tirocini possono sembrare intimidanti, ma non preoccupatevi – nessuno si aspetta da voi di sapere tutto, quello che importa di più e che può fare tutta la differenza, è l’atteggiamento.

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