Fine della scuola, iniziano le vacanze estive: in Italia oltre cento giorni e negli altri Paesi?

L’Italia insieme alla Danimarca è il paese con più giorni di scuola: sono 200. Allora perché c’è una delle pause più lunghe d’Europa?

Con la fine della scuola, iniziano le vacanze estive per i ragazzi italiani. In Europa sono pochi i coetanei che ne fanno così tante: maltesi, greci, irlandesi, portoghesi, lettoni e turchi. Tutti gli altri meno. Il nostro Paese, infatti, è tra i sette Paesi europei in cui le giornate senza scuola sono più di 100. In Italia, però, la data di fine lezioni non è uguale per tutte le Regioni. Per esempio, quest’anno, la Lombardia e il Lazio hanno finito l’8 giugno, mentre per altri territori la fine è fissata tra il 10 e il 16.

Il recordo in Ue spetta a Malta

L’Italia non è il paese europeo con più giorni di vacanza. Malta ha infatti il record del numero più alto di giorni di vacanza, nell’isola del Mediterraneo infatti si sta a casa per 135 giorni all’anno. Dall’altra parte della classifica, in fondo, ci sono invece Olanda, Norvegia e Danimarca (in foto, una scuola danese): qui sono appena 87 i giorni senza scuola.  Anche gli studenti francesi non hanno moltissime vacanze e stanno a casa non più di 8 settimane durante il periodo estivo. Così come per svizzeri, tedeschi, danesi e olandesi, per citare alcuni esempi tra i Paesi che prevedono una pausa minore per i ragazzi. Spagna, Serbia, CroaziaI e Slovenia – In questi Paesi il tempo di vacanza sale e va da 10 a 12 settimane. Non male, ma sempre meno degli italiani.

In Italia e Danimarca molti giorni di lezione

Secondo la rete Eurydice, il numero di giorni di scuola infatti varia dai 156 giorni in Albania e i 200 giorni in Danimarca e Italia. Da noi la pausa maggiore è d’estate, mentre in molti Paesi si spezzetta l’anno con più pause brevi: oltre a Natale, Carnevale e Pasqua, anche uno stop autunnale e primaverile. Perché in Italia, nonostante le molte proposte, si continua con questo calendario scolastico che si interrompe con la pausa tra le più lunghe d’Europa? È una scelta che affonda le sue radici oltre un secolo fa, quando, per permettere anche ai figli dei contadini di poter frequentare la scuola, questa seguiva il ciclo del grano, che si miete a luglio. 

Dopo il Duemila diversi governi hanno cercato di “accorciare” le vacanze scolastiche estive, senza riuscirci. Nel 2008 timidamente Francesco Rutelli e Giuseppe Fioroni, allora ministro dell’Istruzione, avevano suggerito di allinearsi ad altri Paesi e scendere a 12 settimane. Ma non se ne fece nulla. Nel 2013 ci ha provato il governo Monti a passare da tre a un mese di vacanze, ma poi la riforma del calendario scolastico venne archiviata. Nel 2015 il ministro del Lavoro Giuliano Poletti proponeva di accorciare le vacanze e dedicare un mese alla formazione: una proposta caduta nel nulla. Perché? Di solito gli scettici ripetono che si tratta di una decisione che tiene conto del fattore climatico: andare a scuola fino a fine giugno, o dal 1° settembre, penalizzerebbe soprattutto gli studenti del Sud, che devono affrontare temperature più elevate rispetto agli studenti al Nord.

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