L’alluvione travolge anche la Maturità: niente prove scritte e solo un esame orale nelle scuole della Romagna

Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha firmato ieri l’ordinanza che cambia l’esame di Stato (e quello di terza media) per gli studenti dei comuni colpiti dall’alluvione dello scorso 16 e 17 maggio. Niente prove scritte ma solo un colloquio finale.

Adesso è ufficiale: niente prove scritte per i maturandi e gli studenti che dovranno affrontare l’esame di terza media. Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha firmato ieri l’ordinanza con le disposizioni riguardanti la validità dell’anno scolastico, l’ammissione agli esami conclusivi del primo e del secondo ciclo di istruzione, le modalità di svolgimento degli esami stessi e le modalità di riunione degli organi collegiali nelle zone colpite dall’alluvione. Restano fuori dal decreto la Toscana e le Marche (dove quindi gli esami si svolgeranno in modalità classica) e quindi le scuole interessate riguarderanno esclusivamente i comuni della Romagna e parte dell’Emilia.

Per quanto riguarda l’esame di terza media “la prova sarà finalizzata a valutare le conoscenze acquisite dallo studente con particolare attenzione alla capacità di argomentazione, di risoluzione di problemi, di pensiero critico e riflessivo, alla conoscenza della lingua italiana e alle competenze logico-matematiche, in educazione civica e nelle lingue straniere” si legge nell’ordinanza.

Per gli studenti che quest’anno affrontano la Maturità nelle stesse zone alluvionate, le prove d’esame saranno sostituite da un colloquio interdisciplinare “finalizzato ad accertare il conseguimento del profilo culturale, educativo e professionale”.

Nello svolgimento dell’esame, la commissione terrà conto del curriculum dello studente. La prova orale verrà svolta anche utilizzando la lingua straniera e riguarderà anche l’educazione civica. Il colloquio inizierà dalla discussione di un argomento appartenente a una disciplina di indirizzo originariamente individuata come oggetto della seconda prova scritta per la Maturità 2023 e di un breve testo di lingua e letteratura italiana studiato durante il quinto anno.

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