L’accusa è davvero pesante: i bambini di una prima elementare della scuola di Concorezzo, in provincia di Monza e Brianza, sarebbero stati usati come ‘cavie’ per dimostrare che il pavimento della classe non dava alcun segno di cedimento.
A denunciare il fatto è stato il consigliere comunale del Pd, Claudio Mandelli. L’episodio, del resto, era stato anche menzionato nella lettera con la quale l’ufficio tecnico intendeva rassicurare i genitori degli studenti che avevano avuto la sensazione che il pavimento tremasse.
Secondo quanto scritto nella missiva, gli alunni erano stati invitati a salterellare sulle mattonelle della classe per dimostrare che l’allarme ingeneratosi tra i genitori era del tutto infondato. Un modo alquanto originale di fare i collaudi.
Secca la replica dell’assessore ai Lavori pubblici, Innocente Pomari: “Proprio perché non c’erano motivi di preoccupazione e perché i tecnici avevano già ulteriormente verificato la solidità della scuola, con quei saltelli si è cercato di ricreare la situazione che avrebbe allarmato alcuni genitori. Che è l’esatto opposto dell’affermare che i test sono stati fatti con i bambini”.
AZ