Il Miur premia ricerca e didattica

Il Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica ha definito i bonus sui risultati di ricerca e didattica degli atenei statali d’Italia.

Il Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica ha definito i bonus sui risultati di ricerca e didattica degli atenei statali d’Italia. Si tratta di incentivi introdotti dal decreto Gelmini del 2008  – oggi legge – in base alla valutazione di ricerca (successo dei docenti nei progetti di ricerca di interesse nazionale, giudizi del comitato di valutazione della ricerca, successo nella raccolta di fondi internazionali, partecipazione ai progetti per giovani ricercatori) e didattica (numero di studenti attivi e crediti raggiunti su quelli previsti) ma che non salva gli atenei dalle difficoltà impresse dalla diminuzione dei fondi ordinari.

La quota incentivi ammonta a 720 milioni di euro, 200 in più rispetto al 2009, e il quadro completo con la ripartizione delle quote per ogni ateneo e le differenze rispetto a quelle dello scorso anno sono state elaborate e pubblicate lo scorso 14 gennaio sul “Sole 24 ore”. Una “classifica” che vede il Politecnico di Torino meritarsi la prima posizione grazie alla valutazione su didattica e ricerca che guadagna il 16,6% del totale del finanziamento statale. All’ateneo torinese seguono Venezia Ca’Foscari e Trento e per trovare un ateneo del Sud dobbiamo scendere al 18mo posto con l’Università di Napoli “L’Orientale”che guadagna incentivi all’11,2% del finanziamento totale con un incremento significativo rispetto all’anno precedente (26,2). Questa ripartizione conferma il dato che emerge nelle classifiche e valutazioni nazionali e internazionali  – spesso tanto discusse – che vede gli atenei del nord piazzarsi sempre nelle prime posizioni a dispetto di quelle del Mezzogiorno sempre in affanno e in coda. Occorre però dare una chiave di lettura più attenta a questa classifica. Infatti, se è vero che l’Università di Trento guadagna la terza posizione con una buona valutazione (13,9) su ricerca e didattica, come il Politecnico di Milano con una valutazione al 12%, entrambi gli atenei settentrionali incassano una cifra – riferita sempre agli incentivi –  clamorosamente  più bassa dello scorso anno e precisamente -36% per l’ateneo trentino e -20,9% per il grande polo milanese.

Seguendo questo ragionamento, molti atenei del Sud, sebbene in coda alla classifica, guadagnano cifre significative rispetto al 2009. Evidente il risultato per l’Università di Foggia che incassa più del 50% della quota 2009, come la Parthenope di Napoli (+34,4%), la Seconda Università di Napoli (+22,2%) e l’ateneo palermitano (+25%).

Ivana Berriola

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