Il ministro interviene: “Precariato piaga tutta italiana, intervenire subito”

precari scuola

Precari, il ministro interviene. “Sono 170 mila oggi i precari di varie tipologie, che hanno ancora bisogno di una soluzione”. Per i quali non sara’ pero’ percorsa la ”strada della stabilizzazione” come pacchetto totale. Si fara’ invece ”in modo di smaltire questa piaga tutta italiana ed avviare un reclutamento che non sia a singhiozzo e consenta a tutti i giovani che vogliono fare questo lavoro di farlo se hanno titoli e meriti”. Sono le parole del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini.

Per il ministro i 51 miliardi che il settore spende in stipendi ”sono pochi se si considerano i 270 miliardi per le pensioni. Se facciamo una proporzione con il debito sul passato. Oltre alla quantita’ – ha osservato – e’ importante avere la certezza, si e’ lavorato cercando di tamponare l’emergenza”.

Negli interventi sulla scuola, per Giannini, ”bisogna andare oltre i muri, occuparsi di chi sta dentro le classi, dalla scuola dell’infanzia all’universita”’. C’e’ un ”cambio di metodo, uscire dal clima di emergenza a cui questo ministero costringe tutti i ministri che sono chiamati a questo importante compito”. Non e’ prevista tuttavia alcuna riforma: ”non c’e’ bisogno di toccare un’architettura di norme gia’ complessa. I criteri sono due: semplificare al massimo a livello di regolamenti e poi la parola chiave e’ programmazione possibile, avere la certezza di quello che e’ sia in termini di risorse e obiettivi, almeno nel triennio”.

Sulla dispersione scolastica, il ministro distingue fra l’universita’ –  dove va migliorato l’orientamento perche’ ”spesso la facolta’ viene scelta come scommessa familiare o con scarsa conoscenza del corso di studio” – e la scuola media inferiore e superiore dove ”il problema e’ piu’ complesso e ha a che fare con la dimensione dell’educazione.

Li’ – ha precisa il ministro – bisogna lavorare non solo nelle aule ma fuori, nella societa”’ valutando ”quello che le famiglie non riescono a fare e la scuola non riesce a dare. Si tratta di un discorso molto piu’ complesso”

 

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