Il docente tutor fa il pienone: il 99,8 per cento delle scuole ha attivato il percorso formativo

Pubblicati dal Ministero dell’Istruzione i numeri sull’avvio della sperimentazione che prenderà vita nel prossimo anno scolastico. Gli istituti che hanno fatto richiesta di attivare i percorsi formativi sono 2.728 su 2.734. Il ministro Valditara: “Obiettivo raggiunto”.

52.176 tutor e 4.252 docenti orientatori per un totale di 2.728 scuole (ovvero il 99,8% del totale): sono questi i numeri della riforma che istituisce in via sperimentale il docente tutor e il docente orientatore, figure che da settembre accompagneranno gli studenti nella costruzione del loro percorso in campo scolastico e professionale. Ad oggi, come comunicato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, ben 2.728 su 2.734 hanno inoltrato la richiesta di partecipazione ai moduli formativi. Si è quindi ottenuto il pressoché totale coinvolgimento delle scuole relativamente all’ultimo triennio dell’istruzione secondaria superiore, superando abbondantemente l’obiettivo minimo che si era prefissato in 37.708 tutor e 2.753 docenti orientatori da avviare alla formazione.

Per l’introduzione di queste figure è previsto un finanziamento pari a 150 milioni di euro, destinati a questo scopo dal decreto ministeriale di aprile scorso. Ulteriori risorse sono già state reperite per consentire una didattica disciplinare di supporto in orario extracurriculare, allungando così il tempo scuola.

“Si tratta di un risultato importante, dovuto alla risposta eccezionale giunta dalla comunità scolastica tutta e dai docenti in particolare, che, nonostante gli impegni già gravosi di chiusura dell’anno scolastico, hanno dimostrato di voler ricoprire un ruolo da protagonisti del cambiamento della scuola – ha dichiarato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara – Ai docenti e ai dirigenti scolastici va il mio ringraziamento a dispetto delle previsioni negative di taluni, l’importante novità introdotta dal Ministero ha riscosso un diffuso consenso. Ora lavoreremo insieme, anche attraverso un costante confronto con tutti gli interlocutori istituzionali, per proseguire il percorso di personalizzazione della didattica e di orientamento, nell’interesse delle studentesse e degli studenti italiani e in linea con le migliori esperienze internazionali”.

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