Il Collegio Ghislieri di Pavia ospita ogni anno 30 meritevoli

Il Collegio Ghislieri di Pavia ospita da quasi 500 anni gli universitari più meritevoli con un motto latino che sembra trovare ancora consenso tra gli studenti: «La saggezza, unita con la rettitudine dei costumi, è la perfezione dell’animo umano».

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Il Collegio Ghislieri di Pavia ospita da quasi 500 anni gli universitari più meritevoli con un motto latino che sembra trovare ancora consenso tra gli studenti: «La saggezza, unita con la rettitudine dei costumi, è la perfezione dell’animo umano».

La fondazione dell’istituto fu opera del papa Antonio Michele Ghislieri che nel 1567 aprì le porte ai giovani di grandi capacità ma con scarse disponibilità economiche. Il collegio offre un complesso costituito da grandi saloni (come l’aula dedicata a Carlo Goldoni, alunno dell’istituzione), refettorio, anticamere contenenti stucchi, dipinti, incisioni e sculture e una delle biblioteche più fornite d’Italia dotata di 130mila volumi.

Attualmente la struttura ospita 200 allievi (a metà tra ragazzi e ragazze), di questi il 15% viene ospitato gratuitamente perché proveniente da famiglia con reddito inferiore ai 17mila euro. Il Rettore, Andrea Belvedere, è docente di Diritto civile all’Università di Pavia e di Diritto Privato alla Bocconi.

Per accedere i requisiti sono un voto di maturità superiore a 80/100 e il superamento di una prova scritta e di due orali di ammissione. Ogni anno si aggiungono, ai già presenti, 30 “ghislieriani” provenienti da tutta Italia pagando una retta proporzionale al reddito familiare. Per mantenere il posto lo studente dovrà sostenere gli esami entro dicembre mantenendo una media di 27/30 senza mai scendere sotto il 24.

Due o tre ragazzi l’anno, finiscono per rinunciare mentre gli altri continuano usufruendo della camera singola (in cui agli arredi in dotazione è possibile aggiungere elementi di personalizzazione), del refettorio e delle attività culturali e ricreative (tra cui campetto, parco, palestra, videoteca, sala da biliardo e del caffè in cui si è soliti suonare strumenti musicali).

Dal punto di vista formativo agli studenti viene offerto il sostegno di tutor, l’organizzazione di corsi extrauniversitari e la possibilità di una socialità trasversale che permette a ciascuno di stare a contatto quotidiano con compagni di altre facoltà.
Qui, dove le ragazze sono ammesse solo dal 1965 (aggiungendo all’area maschile una loro dedicata), sono state formate tante intelligenze italiane: politiche (Virginio Rognoni e Giuseppe Zanardelli), matematiche (Italo Amaldi), giuridico-economiche (Guido Rossi e Ezio Vanoni). Mediche (Luigi Sacco) e non solo.
Un luogo quindi di eccellenza che, magari meno celebrato, sembra aver poco da invidiare ai college europei e americani con i quali intrattiene scambi culturali.

Giovanni Torchia

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