IgNobel 2013: il riconoscimento per le ricerche più pazze e divertenti va anche a due italiani

Robert Kirshner, Dudley Herschbach, Rich Roberts

IgNobel 2013La cerimonia anti Nobel che mette in risalto il lato comico della scienza. In palio 10 mila miliardi di dollari dello Zimbawe, sotto l’occhio divertito di cinque veri premi Nobel

 

Abito scuro, discorsi seriosi e scoperte che cambieranno il destino dell’umanità? Neanche per sogno. Agli IgNobel si va vestiti da pazzi esploratori o da peluche giganti, i ringraziamenti si cantano e le invenzioni premiate semmai possono cambiare l’umore e farci ridere.

Anche quest’anno sono stati assegnati gli IgNobel, letteralmente dei premi Nobel al contrario, destinati a quelle ricerche un po’ folli e divertenti che non cambiano il mondo, ma svelano il lato umoristico della scienza.

La cerimonia si è tenuta ad Harvard, sotto l’organizzazione della rivista Annals of Improbable Research, su un palco cosparso di aeroplanini di carta e popolato da scienziati con camice bianco e caschetto da minatore.

Il premio che ha riscosso maggiori applausi, o meglio risate, è stato il Nobel per la Psicologia, assegnato a una ricercatrice francese per aver scoperto che da ubriachi ci sentiamo molto più belli (pubblicato sul British Journal of Psychology).

Ma non è stato da meno il Nobel per la Pace, andato al Presidente bielorusso Alexander Lukashenko per aver reso illegale applaudire in pubblico e alla polizia di stato bielorussa per aver arrestato un uomo con un solo braccio proprio con l’accusa di aver applaudito.

O ancora quello di Biologia e Astronomia, destinato ai ricercatori che hanno scoperto che gli scarabei sterocorari si sanno orientare usanto la Via Lattea (pubblicato sulla rivista Plos One.

Non sono mancati gli italiani, ovviamente: i nostri ragazzi hanno conquistato il Nobel per la Fisica con Alberto Minetti, dell’Università di Milano, per la ricerca su come gli uomini possono camminare su uno specchio d’acqua quando si trovano sulla Luna o su Marte (dove la gravità è quasi nulla); e il premio per l’ingegneria di sicurezza, andato postumo a Gustavo Pizzo, per aver inventato un sistema capace di intrappolare i dirottatori aerei, legarli e catapultarli fuori dai velivoli, per recapitarli a terra, debitamente cullati dai paracaduti, nelle mani dei poliziotti avvertiti dal congegno.

In premio la lauta somma di 10 mila miliardi di dollari dello Zimbawe, pari a circa quattro dollari americani e l’applauso divertito di tutta la comunità scientifica, anche di quella più seria: basti pensare che agli IgNobel di quest’anno erano presenti cinque veri premi Nobel del passato (Dudley Herschbach (chimica nel 1986), Roy Glauber (fisica nel 2005), Eric Maskin (economia nel 2007), Sheldon Glashow (fisica nel 1979), e Frank Wilczek (fisica nel 2004)).

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