I ragazzi del 2020? Saranno la generazione migliore

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‘La (nuova) meglio gioventù’, il titolo di un’articolo della rivista Focus, presenta un ritratto molto confortante dei ragazzi nati nel 2000: secondo il magazine italiano, rispetto anche ai cosiddetti nativi digitali, i futuri teenager utilizzeranno al meglio la rete e i social network con maggior criterio e conoscenze più approfondite, saranno sperimentatori di professione, useranno sempre meno i manuali e cercheranno nello scambio di informazioni in rete le soluzioni ai problemi: saper fare e saper risolvere sono le loro principali competenze.

In Italia entro il 2020 i teenager saranno 3 milioni e 700mila e, paradossalmente, saranno più artigiani dei loro coetanei che li hanno preceduti ma molto più preparati, perché potranno usufruire degli strumenti high tech.

I ragazzi del 2020 metteranno e troveranno in rete le loro conoscenze e competenze, molto più di quanto riescano a fare i ragazzi di oggi. E le preoccupazioni dei genitori sul troppo tempo passato dai figli davanti al pc o sul telefonino non avranno più ragione di esistere: per i futuri adolescenti non si tratterà di trovarsi uno spazio separato dalla realtà, come oggi insinuano gli adulti, ma di continuare a vivere nella realtà con altri mezzi.

Secondo la ricerca di Focus, saranno ragazzi che conoscono il mondo meglio di tutte le generazioni precedenti, grazie al web, ai canali satellitari e ai viaggi di studio e vacanza; avranno anche imparato che mettere il video di una bravata o un’ubriacatura in rete non li favorirà quando cercheranno un lavoro.

Una generazione tutt’altro che disimpegnata: i nati dopo il 2000 saranno anche più impegnati sull’ambiente, pragmatici e attenti ai piccoli gesti quotidiani con molti dubbi etici associati alle nuove tecnologie, dal download illegale di musica e film alla censura online.

Una generazione wiki, insomma, secondo una ricerca del futurologo australiano Mark McCrindle che nel servizio di ‘Focus’, sostiene: ”I ragazzi del 2020 saranno liberali nelle questioni sociali ma conservatori su quelle economiche. Hanno già ben chiaro che saranno loro i padroni del proprio destino e per questo sarà una delle generazioni più imprenditoriali di sempre”.

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