I giovani medici non ci stanno: “Maria Chiara Carrozza non si tocca”

carrozzajpg

“Carrozza non si tocca”, “Il ministro Carrozza deve restare al MIUR” – Dopo la battaglia per il concorso nazionale, i giovani medici non si fermano. Il movimento teme che l’impalcatura anti-baroni, ottenuta con un Concorso a livello nazionale in medicina possa essere rimesso in discussione con il cambio di governo. Tutti gli sforzi, in questo senso, si rivelerebbero vani. Il concorso, in effetti, non è ancora operativo, anche se dovrebbe partire già da quest’anno. Il decreto attuativo, in effetti, è ancora fermo al Consiglio di Stato, e deve tornare al Ministero prima di essere pubblicato nella Gazzetta Ufficiale.

I giovani medici da tempo si battono per questa riforma, nel nome della meritocrazia. “Il Ministro Carrozza si è fin dall’inizio mostrata interessata alle nostre problematiche, ha riavviato un iter che rischiava di arrestarsi dopo il cambio di governo ed ha più volte incontrato rappresentanti del Comitato per fornire aggiornamenti sulla stato dei lavori” – hanno raccontato in un’intervista rilasciata al Corriere dell’Università dalla direzione del Comitato Pro Riforma.

Ma c’è anche chi si oppone all’introduzione di un concorso con graduatorie nazionali, come il rettore della Sapienza, Luigi Frati, che ha pubblicamente criticato questo sistema. Ma i giovani medici non si arrendono: su Twitter è partita la mobilitazione in favore del ministro Carrozza, con una pioggia di messaggi diretti a Matteo Renzi e ai protagonisti della staffetta:  “Matteo Renzi, il merito non sia solo uno slogan, Carrozza non si tocca perché persona competente e valida”.

Anche il Ministro Carrozza ha apprezzato e ha risposto, sempre tramite il profilo ufficiale Twitter: “Penso che dopo la pioggia di tweet posso promettere solennemente che continuerò a combattere dovunque sarò per i giovani medici”. Ancora: “Pro concorso, mi date la forza di continuare a sostenere alla Camera il concorso nazionale”.

Gli ultimi tweet della Carrozza, comunque, somigliano più a un saluto che a una possibilità di riconferma. Ma i giovani medici continuano a sperare. “Il merito non può aspettare”.

Raffaele Nappi

Total
0
Shares
Lascia un commento
Previous Article

E l'Alma Mater taglia un milione alla didattica

Next Article

24 novembre, parte oggi il processo agli studenti: "Quel giorno c'eravamo tutti"

Related Posts