I giovani celebrano l’enogastronomia, i beni culturali e il Made in Italy

Da poche settimane finalmente il governo italiano ha confermato la festività del 17 marzo per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia. Tra polemiche incuranti del valore storico della nostra nazione si sono consumati mesi di incertezza sul giorno di festa. E i giovani? Come stanno vivendo l’avvicinarsi della celebrazione patriottica. Riportiamo di seguito, l’istantanea emersa dallo studio promosso da ”VdG Magazine”, la rivista diretta da Domenico Marasco condotto su 900 giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni sui blog e i principali social network, a cui è stato chiesto un parere sull’Italia e sui simboli dell’italianità.

A malapena uno su quattroè a conoscenza del perché sia stata scelta proprio la data del 17 marzo: solo il 25%, infatti, la ricollega alla proclamazione del Regno d’Italia mentre la si confonde con la nascita della Costituzione (31%) o l’anniversario della ”Breccia di Porta Pia” (12%). I simboli su cui puntare per il rilancio d’immagine non sono in quei campi più vicini ai territori giovanili – come la musica (55%), la moda (52%) o lo sport (39%) – bensì gli ”immortali” monumenti artistici italiani (79%) e l’enogastronomia (67%) che davvero riuniscono il Paese e aumentano l’orgoglio nazionale.

Non sono neppure 2 su 10 coloro che dichiarano di non sentire come ”propria” la ricorrenza (poco il 15% e per nulla il 3%). Al contrario, si sente abbastanza coinvolto il 41%, molto coinvolto il 23% e in maniera sufficiente il 18%. Eppure l’attenzione mediatica dedicata all’avvenimento è per la maggior parte inadeguata. Solo il 21% reputa sufficiente il trattamento mentre il 45% ritiene che se ne debba parlare molto di più e il 20% concederebbe più spazio. Dinanzi alla data del 17 marzo, però, sono in pochi a conoscerne il significato. Appena uno su quattro la ricollega alla proclamazione del Regno d’Italia, mentre il 27% lo confonde con una ricorrenza per festeggiare la liberazione dal dominio straniero e il 31% per celebrare la nascita della Costituzione Italiana, sino al ricordo della ”Breccia di Porta Pia” (12%).

Ma, conoscenze storiche a parte, i 150 anni rappresentano un’occasione fondamentale per onorare simboli e valori dell’italianità (25%), per riflettere su cosa significhi davvero il ”sentirsi italiani” (24%) e per ricordare la nostra storia comune (22%) piuttosto che un giorno di vacanza in più nel calendario (15%) in un anno come un altro (12%).  Per oltre 7 intervistati su 10, il poter vantare un’ottima immagine dell’Italia all’estero è ritenuto abbastanza (30%) se non addirittura molto (41%) importante per il successo della propria nazione.

Ma come valutano l’attuale immagine i giovani italiani? A reputarla ottima è appena il 9% mentre la maggior parte la ritiene sufficiente (44%) o addirittura buona (27%). Secondo gli intervistati, ad incidere in maniera negativa più della malavita organizzata e della criminalità (49%) o della politica (45%) è l’incuria dei monumenti e dell’opere artistiche (53%). Ciò che, al contrario, sostiene l’immagine nazionale sono le eccellenze enogastronomiche (78%), i monumenti ”immortali” (67%), le eccellenze del ”Made in Italy” (65%) e quelle artistiche (54%).

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