I genitori dello studente premiato per il costume da nazista: “Ci scusiamo, era messaggio contro guerre”

I genitori del 12enne ci tengono a sottolineare che disprezzano il nazismo e fanno chiarezza sull’accaduto

Arrivano le scuse dei genitori del ragazzino di 12 anni che si è vestito da nazista alla festa di Halloween di una scuola privata a Padova. “Ci dispiace moltissimo per l’accaduto, soprattutto per lo spirito con cui nostro figlio ha indossato quel costume che, per circostanze che esulano dalla nostra volontà, non avevamo avuto modo di esaminare con la dovuta attenzione prima della festa. Di questo ci scusiamo”, scrivono in una lettera aperta inviata a Il Gazzettino, che in mattinata dovrebbe arrivare anche all’istituto. La vicenda ha provocato numerose polemiche nei giorni scorsi, dopo essere stata denunciata dalle comunità ebraiche di Venezia e Padova in una missiva destinata al preside dell’istituto Eisp, Scott Suttonwood, al ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara, al governatore del Veneto Luca Zaia e alla presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei) Noemi Di Segni.

Disprezziamo il nazismo

I genitori, dopo giorni di silenzio, hanno cercato di dare la propria versione, prendendo le distanze dal messaggio che è passato: “Era uno spirito ben diverso da quanto è stato scritto nelle testate giornalistiche fino ad ora: non voleva sostenere un’ideologia che disprezziamo, ma voleva stigmatizzare l’atrocità e l’assurdità di tutte le guerre e le conseguenze che queste hanno sulla vita dei giovani e dei ragazzi che in passato, e forse anche oggi, li vedono coinvolti anche come soldati”. E spiegano: “Non è un caso che nostro figlio, vestendosi da militare tedesco, si sia presentato come un ragazzino soldato deceduto a causa delle ferite di guerra, ferite che si è disegnato sul volto e sulle mani. L’intento era quello di ricordare come le guerre possano portare alle morte milioni di giovani, di tutti gli schieramenti, e l’orrore insito in tutto questo”.

Ci tengono a ribadire a più riprese che “disprezzano l’ideologia nazista”. Le scuse sono rivolte a tutti, e in particolare alla comunità Ebraica, la quale aveva sottolineato la gravità dell’accaduto e riferito che il ragazzino in quell’occasione era stato anche premiato per l’originalità del costume. “Purtroppo – puntualizzano i genitori – non ci si rende conto che alla fine a pagare il prezzo più alto sarà un bambino che, data la sua età, non ha gli strumenti necessari per affrontare una vicenda che ha assunto dei toni violentissimi”. Infine, riportano la posizione del 12enne: “Perché non hanno capito che non volevo dire che era bene, ma il contrario? E se non hanno capito, perché non mi hanno chiesto? Non sanno che la guerra è sbagliata, che fa morire le persone, tutti, i civili e i soldati, anche quelli che vanno a fare i soldati da ragazzini? Che non dobbiamo cercare di capire chi ha torto o ragione, ma solo fare sì che la guerra non ci sia per salvare la vita delle persone?”.

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