Ecco i consigli dei docenti per affrontare al meglio la scelta della facoltà. Nella nostra Guida in edicola troverete inoltre: tutti i corsi di laurea, le città dove studiare, le dritte dei laureati, gli sbocchi occupazionali e la voce delle aziende.
Chi sogna d’intraprendere la carriera di dentista deve superare un percorso di studi impegnativo, frequentando un corso a numero chiuso della durata di cinque anni: quello in Odontoiatria e Protesi dentaria. Abbiamo intervistato il professor Giuseppe Resta, che presso l’ateneo di Pavia è presidente del Consiglio didattico di questo corso di laurea, chiedendo anche qualche utile consiglio per prepararsi al test d’ingresso.
Professore, com’è organizzato il corso presso la sua facoltà?
La durata normale del corso di laurea specialistica in Odontoiatria e Protesi dentaria è di 5 anni. Il percorso formativo prevede l’acquisizione di 300 crediti formativi universitari complessivi, di cui almeno 90 da acquisire in attività cliniche volte alla maturazione di specifiche capacità professionali, da svolgersi in modo integrato con le altre attività formative presso strutture assistenziali universitarie.
Si tratta di un corso a numero chiuso: quanti posti sono disponibili quest’anno?
Siamo in attesa di conoscere il numero preciso, che viene fissato dal Ministero: l’anno scorso erano 21, di cui 2 riservati a studenti extracomunitari.
Su quali materie verte il test d’ingresso?
Le materie obbligatorie sono Chimica, Fisica, Biologia, Matematica e Logica. Per prepararsi adeguatamente la nostra facoltà mette a disposizione sul proprio sito internet i test somministrati negli anni precedenti e organizza dei corsi di preparazione a cura del Centro di Orientamento. Esistono, inoltre, alcuni testi di preparazione che possono costituire un valido strumento per mettersi alla prova.
Studiare Odontoiatria oggi: quali caratteristiche bisogna possedere per riuscire?
Andiamo a toccare un concetto legato all’imprenditorialità e al marketing: nelle università e negli ospedali il laureato può avere speranze di carriera ma si tratta di uno sbocco lungo. Per chi invece vuole puntare sulla libera professione, non trattandosi di un lavoro a conto terzi, bisogna possedere anche delle buone doti manageriali per avviare – e mantenere – uno studio.
Quanto conta l’aggiornamento?
È fondamentale: il nostro settore, più degli altri, è soggetto a continui cambiamenti (per quanto riguarda la pratica, il progresso scientifico e le attrezzature) e per questo è necessario aggiornarsi costantemente. Un consiglio che posso dare è quello di frequentare i corsi universitari di aggiornamento, che si sviluppano nell’ambito della ricerca scientifica.
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