Sparisce come in uno dei suoi video all’età di cinquant’anni. Michael Jackson, re indiscusso del pop negli ultimi trent’anni, la scorsa notte intorno alle 23.00 ora italiana, viene portato d’urgenza in ospedale dopo un arresto cardiaco rivelatosi poi letale per le precarie condizioni fisiche del cantante.
Un uomo sempre al centro della cronaca internazionale, prima il cambio di colore della pelle, le continue operazioni per raggiungere una perfezione utopistica, le scioccanti apparizioni in tv in pigiama su una carrozzina, le recenti accuse di pedofilia.
Autore di indimenticabili canzoni come “Heal the world”, “Black or white”, “Thriller”, “Will you be there” ha sempre cercato di trattare argomenti vicini all’essenza dell’essere umano, brani che verranno ricordati in eterno, perché la grandezza di questi artisti è proprio poter “permettersi vita eterna” attraverso le loro creazioni. E Jackson in trent’anni di carriera ha inondato la terra con la sua musica.
Una vita fatta di gioie, scandali, successo, soldi ma soprattutto milioni e milioni di fan a cui ora piace pensare che sia vivo. E in fondo chi ce lo dice che non ha inscenato tutto per lasciarci senza fiato ancora una volta?
Addio M. J. continuerai a vivere nella musica, in ogni tua nota, in ogni tua parola.
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