Gli studenti si preparano alle manifestazioni del 18 novembre: occupati altri due licei a Roma

Nuove iniziative di proteste nelle scuole superiori in vista della mobilitazione nazionale di venerdì prossimo. Occupati i licei Tasso e Montessori.

Si è aperta con altre due occupazioni la settimana calda della scuola che culminerà con le manifestazioni del 18 novembre: dopo l’artistico “Enzo Rossi” e il classico “Mamiani”, ieri sera sono stati occupati anche i licei “Montessori” e “Tasso”. Gli studenti e le studentesse del Montessori hanno occupato il loro istituto nel tardo pomeriggio di ieri, un gesto definito come “l’unica possibilità di incidere nel dibattito pubblico, di fronte a una struttura scolastica che non tiene conto delle diverse singolarità, di fronte a un Ministero che considera la scuola solamente attraverso il rendimento pensando sia possibile parlare di merito” scrivono i ragazzi in un comunicato. Mentre il preside del liceo “Tasso” ha parlato di “un’esigua minoranza di studenti che ha scelto come forma di protesta una autoreferenziale chiusura al confronto democratico. La politica è la più nobile tra le attività umane ed essa trae linfa dal rispetto della libertà di espressione di tutti, dall’apertura verso gli altri e non dalla chiusura in sé stessi. Atti come quelli avvenuti nel nostro liceo rappresentano di fatto la negazione della politica”.

Le richieste al ministro Valditara

“Sono passati appena due mesi dall’inizio della scuola e per l’ennesima volta tutte le carenze strutturali del nostro sistema educativo si sono mostrate: viviamo in una scuola sempre più escludente, basata sul merito e sulla competizione, dove gli edifici scolastici ci crollano addosso e gli studenti muoiono in alternanza scuola – lavoro o suicidandosi per il troppo stress delle valutazioni e dei compiti. Pochi giorni fa il ministro dell’istruzione Valditara ha dichiarato di voler ascoltare le studentesse e gli studenti: dopo mesi di assemblee e mobilitazioni studentesche, passate per gli Stati Generali della scuola e la presentazione del Manifesto della scuola pubblica alla Camera dei Deputati, non accettiamo più che le nostre proposte e richieste vengano ignorate dalla politica”. Lo dicono gli studenti della Rete della Conoscenza che aggiungono: “Scendiamo in piazza per rivendicare con forza i 5 pilastri per la ricostruzione della scuola pubblica”. Ecco quali sono: una Legge nazionale sul diritto allo studio; l’abolizione dei PCTO e delle forme di Alternanza Scuola – Lavoro in favore dell’istruzione integrata. E ancora: maggiore rappresentanza, partecipazione e protagonismo studentesco, investimenti su edilizia, sportelli psicologici e Carriere Alias in tutte le scuole; un nuovo Statuto dei diritti degli studenti e delle studentesse.

Mobilitazioni in tutta Italia

“Dalle assemblee nelle scuole e nelle città abbiamo costruito una proposta di cambiamento dal basso per il nostro territorio e il 18 novembre, assieme a tutte le organizzazioni sociali e studentesche di questo paese saremo nelle piazze di tutta Italia per gridare che abbiamo diritto a luoghi della formazione migliori e ad un futuro dignitoso e stabile: sulle nostre scuole e sul nostro futuro, ora decidiamo noi!”, concludono gli studenti che manifesteranno in numerose piazza italiane da nord a sud.

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