Gli studenti Erasmus e le elezioni Europee: “Finalmente potremo votare”

Erasmus

Tra studenti Erasmus e studenti fuori sede l’anno scorso migliaia di giovani non hanno potuto votare. E come andranno le cose quest’anno per le prossime elezioni Europee? A prendere posizione sono gli studenti dell’UDU, in un comunicato inviato in redazione al Corriere dell’Università.

“Questo fatto non è accettabile in una democrazia – scrivono i ragazzi. Abbiamo visto esclusi molti giovani solo per le loro scelte di studio, una realtà paradossale e che non può essere osservata senza che si prendano precisi provvedimenti per il futuro”.

Le cose, però, sembrano cambiare. Per le elezioni europee 2014 di maggio, diversamente, gli studenti all’estero potranno votare nelle sezioni istituite nelle ambasciate e nei consolati italiani

Ecco come fare:

E’ necessario presentare domanda entro il 6 Marzo 2014 inoltrandola via email o posta tradizionale alla propria ambasciata/consolato di riferimento e allegandovi copia del documento d’identità e l’attestazione da parte dell’Università presso la quale studiate (è necessario che la lettera sia timbrata e firmata dall’università).

Per trovare il sito web e l’indirizzo email della vostra ambasciata basta consultare l’apposito motore di ricerca sul sito del ministero degli esteri
https://www.esteri.it/MAE/IT/Ministero/LaReteDiplomatica/Ambasciate/default.htm

“E’ importante che i molti giovani che si trovano all’estero per motivi di studio possano partecipare alle elezioni europee 2014 in un Europa che deve innanzitutto guardare al futuro di noi giovani – commenta Gianluca Scuccimarra, Coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari . In questo senso è indispensabile che anche le istituzioni, e non solo gli studenti, pubblicizzino questa possibilità. Garantire il diritto di voto è un tassello fondamentale per la democrazia , il prossimo passo dovrà essere quello di garantire lo stesso diritto fondamentale anche per tutte le elezioni nazionali”.

“Lo status di studente deve essere fonte di tutele e non di sottrazione di diritti, a maggior ragione se tali studenti stanno implementando il proprio percorso tramite un periodo all’estero fondamentale per la loro formazione e per lo sviluppo del Paese” – conclude.

 

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