Giovanni, il 18enne conteso da undici università americane: “Non sono un genio. Il mio idolo è Kant ma fino ad ieri giocavo a FIFA”

Giovanni D’Antonio, studente del liceo scientifico “Torricelli” di Somma Vesuviana in provincia di Napoli, lo scorso hanno ha vinto le Olimpiadi di Filosofia. Domani terrà una lectio magistralis davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la cerimonia di Procida capitale della cultura. “Sono un ragazzo come tutti gli altri. Ho una fidanzata e faccio sport. Il mio futuro? Voglio studiare Ingegneria informatica e Business”.

A 18 anni, e con la maturità da affrontare tra poco più di due mesi, è conteso da undici università americane, Harvard e Yale comprese, e lo scorso anno ha vinto le Olimpiadi di Filosofia. Non per questo, però si sente un genio: fa sport, ha una fidanzata e fino a poco tempo fa amava passare gran parte dei suoi pomeriggi su FIFA proprio come un ragazzo qualsiasi. Lui però, Giovanni D’Antonio, studente del liceo scientifico Torricelli di Somma Vesuviana, domani farà davvero qualcosa di eccezionale, ovvero una lectio magistralis sulla speranza davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia inaugurale di Procida capitale della Cultura.

Intervistato sia da Repubblica che dal Corriere della Sera però Giovanni, nonostante il clamore che sta riscuotendo la sua storia, sembra voler tenere ancora la testa sulle spalle. “Voglio laurearmi in Ingegneria informatica e Business – ha rivelato – Il cambiamento climatico, le disuguaglianze economiche e la riforma dell’educazione in Italia sono i temi su cui vale la pena intervenire. D’altronde nel nostro Paese ci sono ancora tante, troppe criticità: nel passaggio dalla scuola al lavoro, tra le competenze insegnate e quelle che possono dare un valore aggiunto, e anche nelle attività curriculari. Poi l’abbandono scolastico è enorme”.

Figlio di una professoressa e di un avvocato, Giovanni si sente un ragazzo come tutti gli altri. Anche se il suo idolo non è né Cristiano Ronaldo, né un concorrente dell’Isola dei Famosi. “Mi piace Kant, perché si è chiesto come si può fare del bene, e secondo me è riuscito a dare delle risposte solide. E poi a Seneca, perché ha un approccio stoico, davvero utile – ha detto – Ma non sono un secchione. Mi piace darmi da fare. Ma faccio la vita normale di un adolescente. La verità è che noi perdiamo un sacco di tempo, e se ci organizziamo possiamo fare tutto. Io faccio tanto sport, come calisthenics, power lifting, corsa, ho tanti amici, una fidanzata. Io non sono un prodigio, sono solo uno che si è impegnato. Chiunque può farcela, io non ho doti naturali eccezionali, è questione di perseveranza. Se gioco con i videogiochi? Ho giocato a Fifa a lungo, ora non mi interessa più. La tecnologia mi piace ma non voglio esserne schiavo. Ecco perché ho installato dei timer sulle app perché dopo un certo tempo si blocchino”.

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