Giovani, la ministra Dadone: “Non servono incentivi sporadici. La politica? Quando si sta troppo nei palazzi si perde il contatto con la realtà”

La ministra delle Politiche giovanili, Fabiana Dadone, ha parlato a RaiNews24 dei temi caldi dell’attualità: dal Ddl Zan alle misure contenute nel PNRR.

“Credo che sia importante non stare troppi anni in politica. Quando si entra nei palazzi e si rimane all’interno di certe cariche per moltissimo tempo poi si perde il contatto con la realtà”. Lo ha detto la ministra per le Politiche giovanili, Fabiana Dadone, oggi ospite degli studi di RaiNews24. La ministra durante la sua intervista ha toccato diversi punti dell’attualità politica: dallo Ius culturae all’approvazione del Ddl Zan, passando ovviamente per i provvedimenti a favore dei giovani previsti dal Recovery plan.

“Per far ripartire la natalità serve un sistema complesso di riforme che non riguardino solo incentivi sporadici per l’acquisto della prima casa da parte dei giovani ma serve riuscire a dare sostegno alla natalità, alla gestione della famiglia – ha detto la ministra – Nel Recovery c’è un piano per gli asili nido, il tempo pieno, la coniugazione vita e lavoro, il supporto all’imprenditoria femminile, l’assegno unico“.

Un lavoro portato avanti dalla stessa ministra Dadone all’interno del governo Draghi. “Finora il presidente è stato molto chiaro nel portare avanti il Pnrr, è difficile riuscire a tenere insieme forze politiche così diverse e raggiungere sempre un equilibrio rispetto alle progettualità che stanno nel Piano. Credo che il presidente si stia impegnando moltissimo affinché l’Italia non perda questa occasione. Spero che non siano le forze politiche che stanno nella maggioranza a sfilarsi perché questo creerebbe poi una situazione grave per il Paese”.

Poi il riferimento a due temi caldi dell’attualità: il Ddl Zan contro l’omotransfobia e quello della concessione della cittadinanza. “Sono a favore dell’approvazione del Ddl Zan, trovo abbastanza strano che si sia sollevato questo dibattito molto acceso. Estendendo i diritti non è che si limitano quelli degli altri. C’è un’emergenza sociale oggettiva legata all’aumento delle violenze verso chi ha una sessualità differente per cui serve un disegno di legge di questo genere. Così come sono favorevole allo ius culturae. Il tema della cittadinanza è molto complesso e credo che in Italia vada affrontato con la dovuta attenzione”.

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