Martina ha 19 anni e ha sostenuto, dopo un’ora di colloquio, il suo esame di maturità in una stanza all’undicesimo piano dell’ospedale San Gerardo, a Monza.
Sì, perché Martina è ricoverata dall’8 maggio per una recidiva leucemia linfoblastica acuta. Ieri la commissione è partita all’alba per raggiungere la struttura: il liceo Nervi si trova a Morbegno. Un esame orale senza sconti per Martina, che ha presentato la sua tesina sulla prima guerra mondiale, passando per il dolore “sul fronte e sulla fronte”, per parlare di Ungaretti, l’idea della precarietà, Lucano, Shopenhauer. Sulle domande di matematica, però, qualche dubbio è arrivato.
Martina gioca con la bandana bianca e nera che porta da quando ha iniziato il nuovo ciclo di chemioterapia, ma non smette di sorridere. “L’anno scorso ho frequentato il quarto anno di liceo qui a Monza alla scuola in ospedale, poi a settembre sono tornata dai miei compagni, continuando con i controlli” – racconta a Rosella Radelli del Corriere della Sera. “Purtroppo, però, l’ultimo controllo ai primi di maggio non è stato positivo. E così sono ancora qui, in attesa di un trapianto di midollo a settembre”.
Ma la Maturità, Martina, sembra averla raggiunta da tempo: “Quando ho avuto l’esito dell’esame del sangue ero con mia mamma in macchina e ho guidato per tornare a casa perché lei non ce la faceva. Poi ho pensato che era meglio fosse toccato a me piuttosto che a un bambino di due anni che non può capire perché lo bucano in continuazione. Guardo avanti, preparare l’esame non mi ha fatto pensare alla malattia”.