Per molti ma non per tutti. Il bando Firb “Futuro in ricerca”, in scadenza il 27 febbraio, impedisce la partecipazione alla categoria dei ricercatori a tempo determinato. Per questo gli “esclusi” (della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, della Scuola Normale Superiore di Pisa e della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste) hanno preso carta e penna rivolgendosi direttamente al ministro Mariastella Gelmini affinché prenda in considerazione l’idea di rivedere i limiti imposti nel bando, magari posticipandone la scadenza per permettere anche a loro di concorrere. La missiva è già arrivata sulla scrivania del ministro, che ora dovrà prendere una decisione in merito.
La situazione attuale. Il bando prevede due linee tematiche, una dedicata a dottori di ricerca fino ai 32 anni, l’altra a giovani docenti o ricercatori di età non superiore a 38 anni, già strutturati. Resta fuori la figura del ricercatore a tempo determinato, che però è considerata effettivamente come personale in organico nelle università e “nella totalità degli atenei italiani, il loro ruolo è equiparato a quello dei ricercatori universitari di ruolo”. Quindi, si legge ancora nella lettera, “potrebbe essere opportuno allargare ai ricercatori universitari a tempo determinato, la responsabilità nella ‘Linea d’intervento 2’ del bando, responsabilità che attualmente è loro preclusa”.
Le richieste dei ricercatori. Dopo aver elencato per filo e per segno il perché e il per come sarebbe quantomeno opportuno prendere in considerazione il loro accorato appello, i rappresentanti dei ricercatori a tempo determinato rivolgono due richieste alla Gelmini: in primis di emanare una nota illustrativa relativa al Bando Firb “Futuro in ricerca” che ammetta esplicitamente i ricercatori universitari a tempo determinato al ruolo di coordinatori di unità di ricerca locali e responsabili nazionali di progetti Firb per la ‘Linea di intervento 2’; conseguentemente, di prevedere in essa una proroga dei termini di presentazione dei Progetti Firb, consentendo così effettivamente ai ricercatori universitari a tempo determinato neoammessi alla partecipazione di elaborare progetti opportunamente coordinati con altre unità a livello nazionale e di rilevanza adeguata all’importante occasione di ricerca che il bando indubbiamente offre.
Manuel Massimo