FESTEGGIARE DOPO IL LOCKDOWN, LE TORTE DEL 'NON COMPLEANNO' SONO TREND

Festeggiare il compleanno passato? E’ un trend! In tanti, costretti a spegnere le candeline a distanza dai propri cari o dagli amici, riscaldati appena dall’happy birthday cantato su zoom, vogliono rifarsi. E così da quando siamo in fase 3 non è affatto raro festeggiare di nuovo questa volta dal vivo gli anni, che sia in casa, in piccole feste private, o al parco. Recuperare tutte le ricorrenze impedite dai mesi di lockdown, lauree, anniversari, compleanni è un modo per tornare a stare insieme.

La richiesta è talmente elevata che a Milano una storica pasticceria ha avuto un’idea originale. Eccola: “E’ iniziato tutto per caso, dalla richiesta di un cliente di una torta con su scritto Buon Non compleanno per dedicare un giorno di festa alla figlia che aveva compiuto gli anni a marzo – spiega Lorenzo Giampietro, gestore delle Pasticceria Clivati 1969 di viale Coni Zugna a Milano – da lì abbiamo avuto l’idea di posizionare una torta in vetrina con la stessa dedica. Così nei giorni seguenti abbiamo iniziato a ricevere un numero crescente di richieste, non solo per i non compleanni, ma anche per non lauree, non anniversari e così via”.


La tendenza ha subito preso piede grazie alla fama mondiale dell’espressione “Non Compleanno”, coniata dallo scrittore inglese Lewis Carroll nel suo romanzo Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò, trovò, un inno all’ottimismo che ricorda ad Alice la possibilità di ricevere doni “ingenetliaci” durante 364 giorni dell’anno, contro la possibilità di ricevere doni “genetliaci” in un giorno solo dell’anno. “Alice proseguì e giunse a una grande tavola preparata per il tè alla quale sedevano la Lepre Marzolina, il Cappellaio Matto e un Ghiro. Alice sedette anche lei e la Lepre le disse: “Tanti auguri per il tuo non-compleanno. Vuoi del tè?” “Cos’è un non-compleanno?” “Una festa che puoi festeggiare 364 volte all’anno”. “Questi sono matti.” pensò Alice, vedendo che il Cappellaio le versava del tè… che non esisteva” (da Alice e il paese delle meraviglie).


Sin dalla prima riapertura del 18 maggio, la Pasticceria Clivati 1969 aveva già registrato un’alta richiesta di torte per festeggiare l’inizio del ritorno alla normalità che dopo i 70 giorni di lockdown in effetti era una ottima scusa per mangiare un dolce! “Torte da 8 o 10 persone al massimo, quindi per ritrovi familiari molto ristretti – continua Lorenzo Giampietro – le più richieste sono quelle alla frutta di stagione, come la nostra celebre Primavera, ma non c’è limite alle personalizzazioni”.

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