Far west affitti, uscire dal nero aiuta a risparmiare

Nelle principali città universitarie solo pochi ragazzi hanno un contratto d’affitto per studenti. A Roma, i numeri la dicono lunga: 100mila contratti irregolari, metà dei quali stipulati dai fuorisede. Eppure, gli strumenti per denunciare e per mettersi in regola ci sono, ma i comuni non li pubblicizzano

 

 

Tra Milano e Roma, le due città universitarie per antonomasia, ci sono almeno 366mila studenti fuorisede, ma di questi, quasi nessuno conosce il decreto legislativo 23 del 2011 varato per disciplinare il costo degli affitti spesso molto al di sopra del reale valore dei relativi immobili.

 

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Chi poi conosce la legge, non pretende che venga applicata, eppure la spesa media per un tetto arriva a 4.982 euro annui per una stanza singola, 3.756 euro se si decide di condividere la camera con altre persone.

 

In realtà se gli studenti pretendessero l’applicazione dei contratti previsti per legge, arriverebbero a risparmiare fino all’80% del canone che attualmente pagano.

 

E’ quanto racconta e dimostra l’inchiesta condotta sul numero di dicembre di corriere dell’università job.

 

Il mensile spiega cosa fare per uscire dal nero, regolarizzare i contratti e allo stesso tempo risparmiare una cifra significativa per alloggiare in una stanza o in una casa non lontane dall’Università che si frequenta.

 

Il giornale da questa settimana nelle edicole di Roma, Milano e Napoli.

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