Ex rettore università Tor Vergata condannato a un anno e otto mesi per tentata concussione

Pierpaolo Sileri in aula aveva testimoniato: “Come si distrugge la vita di un chirurgo? Allo stesso modo di come si distrugge quella di un calciatore, lo si lascia in panchina”

Il tribunale di Roma ha condannato a un anno e otto mesi , pena sospesa, l’ex rettore di Tor Vergata Giuseppe Novelli, accusato di tentata concussione. Per l’ex magnifico il pm Mario Palazzi aveva chiesto una condanna di due anni e deici mesi. Il procedimento era scaturito dalla denuncia dell’attuale sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, che da ricercatore nell’ateneo romano denunciò, insieme ad un altro collega, l’avvocato Giuliano Gruner, pressioni da parte del rettore dell’ateneo perché ritirassero il ricorso al Tar contro la chiamata in ruolo di altri due docenti.

Novelli assolto per istigazione alla corruzione

I giudici hanno assolto Novelli per il reato di istigazione alla corruzione denunciata da Sileri con la formula “perché il fatto non sussiste”. “Prendiamo atto con soddisfazione dell’assoluzione per una delle due imputazioni. Non ci sembrava che i casi fossero così dissimili. Attendiamo di leggere le motivazioni della sentenza e proporremo appello”, ha commentato il difensore di Novelli.

Gruner, secondo le accuse formulate dalla procura, sarebbe stato vittima di un rettore che “abusando della posizione apicale rivestita” avrebbe compiuto “atti idonei consistenti dapprima nel far pervenire, tramite altri accademici e personale dell’università, a Gruner i motivi del suo forte risentimento, quindi nel minacciarlo direttamente di compromettere irrimediabilmente il suo futuro professionale”.

Il caso di tentata concussione

La vicenda, che risale al biennio 2015-2016, vede tra i protagonisti anche il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. A quel tempo era un “ricercatore universitario e professore aggregato in servizio presso quella università”. E avrebbe ricevuto dal rettore la promessa di vantaggi professionali, come la nomina a professore associato e poi quella di docente ordinario. In cambio, però, avrebbe dovuto “recedere da tutte le iniziative di tutela anche in sede giurisdizionale”. Precedentemente infatti Sileri aveva impugnato gli atti con cui era stato nominato un altro docente, censurando anche, “con una missiva indirizzata al Miur, una modifica regolamentare che di fatto, aveva impedito l’ottenimento di fondi per la ricerca che avrebbero potuto agevolarne la carriera”. Per i pm si trattava di istigazione alla concussione.

“Come si distrugge la vita di un chirurgo? Allo stesso modo di come si distrugge quella di un calciatore, lo si lascia in panchina. In quell’università l’omertà era la parola chiave. Non ero io che mettevo zizzania, lì c’era un sistema. E’ un fatto che io non faccio l’ordinario a Tor Vergata”, aveva detto il sottosegretario alla Salute testimoniando in aula.

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