Europee, il 47% dei giovani italiani andrà a votare ma solo l’8% è soddisfatto del dibattito elettorale

Un’indagine del Consiglio nazionale dei giovani (Cng), realizzata in collaborazione con l’Istituto Piepoli, anticipa l’alta partecipazione alle prossime elezioni in programma per l’8 e il 9 giugno. Critiche ai temi della campagna elettorale: per il 39% si parla poco di lavoro e occupazione.

Quasi la metà dei giovani italiani (il 47%) pensa di andare a votare alle prossime elezioni Europee previste per l’8 e il 9 giugno. A dirlo è una un’indagine del Consiglio nazionale dei giovani (Cng), realizzata in collaborazione con l’Istituto Piepoli. Il dato è positivo se si tiene conto che l’affluenza complessiva probabile è stimata al 45% e che quindi la partecipazione giovanile confermerebbe i risultati dell’indagine Eurobarometro sulle ultime elezioni europee che mostrano, infatti, come nel 2019 l’aumento complessivo dell’affluenza alle urne è stato determinato principalmente dalle giovani generazioni in tutta l’Ue. In particolare, i giovani cittadini sotto i 25 anni (+14 punti percentuali sul 2014) e i 25-39enni (+12 punti percentuali sul 2014), con un’affluenza complessiva alle passate elezioni europee del 50,6%, la più alta dal 1994, con 19 Stati membri.

Dallo studio, eseguito su un campione rappresentativo della popolazione italiana, emerge, inoltre, come per gli under 35 i temi affrontati nella campagna elettorale non riflettano le proprie preoccupazioni e priorità. Solo l’8% dei giovani, infatti, si ritiene molto soddisfatto dal dibattito politico sulle Europee, mentre 6 giovani su 10 reputano che quest’ultimo non stia affrontando adeguatamente le criticità e le esigenze che vivono.

Il dato scende ulteriormente se ad essere presi in considerazione sono solo gli under 25, considerando il campione 18-24, infatti, è solo il 33% ad essere soddisfatto almeno in parte. Salgono così a 7 su 10 i giovani che ritengono che non si stiano affrontando adeguatamente criticità ed esigenze. Dato di molto inferiore a quello della fascia 35-54 dove la percentuale raggiunge il 50%.

Per i giovani, i temi su cui il dibattito si deve orientare sono, invece, innanzitutto quelli relativi a lavoro e occupazione (39%), a cui seguono, in ordine di preferenza, scuola e università (18%), formazione post-scuola/università (18%) per lo sviluppo di nuove competenze professionali, e il cambiamento climatico (9%).

“I dati che abbiamo rilevato sull’intenzione di voto – commenta la presidente del Consiglio nazionale dei giovani, Maria Cristina Pisani -dimostrano, ancora una volta, che sono soprattutto le giovani generazioni a voler contribuire alle scelte collettive, non solo del nostro Paese ma anche dell’Unione europea, attraverso l’esercizio del diritto di voto. In una percentuale, il 47%, che addirittura supererebbe quella degli over 54, pari al 43%, e che potrebbe determinare così un aumento dell’affluenza complessiva alle prossime europee che risulterebbe pari al 45%”.

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