Emarginazione e bullismo, l’estremo gesto di Carolina

Carolina, la quattordicenne di Novara lanciatasi dal balcone venerdì scorso, viveva col papà mentre la mamma era rimasta ad Oleggio. Lasciato l’istituto Magistrale si era trasferita a dicembre al Liceo Scientifico di Romentino.

Sembrava una gazzella quando scendeva le piste di atletica durante gli allenamenti pomeridiani ma venerdì la sue esuberanza ha lasciato il posto a quello che pare sia stato un estremo gesto di isolamento e, dopo una cena in compagnia, sul balcone di casa ha detto addio al mondo.

Le amiche parlano di insulti, foto osè rubate, bigliettini di sfottò lanciati al suo passaggio che da qualche tempo la perseguitavano, parlano di atti di bullismo, amplificato dai social network. Atti e gesti cattivi, crudeli e gratuiti che a 14 anni non è certo facile sopportare e sorvolare. Così come non è sempre facile captare e decifrare le richieste di aiuto e la solitudine interiore di chi in apparenza si mostra forte e solare.

Tanti, tantissimi i precedenti. Solo gli ultimi quelli di Andrea, 15 anni e Kameron, 14 anni, toltisi la vita perché presi in giro in quanto ritenuti gay o di Amanda, 15 anni, avvelenatasi con candeggina dopo essere stata vittima di cyber bullismo.

Come questi ed altri suicidi, quello di Carolina, al di là di tutto, è destinato a conservare un lato oscuro e eternamente impenetrabile.

Giovanni Torchia

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