Elezioni 2022, quali sono le proposte dei partiti per i giovani?

Dalla detassazione del primo anno di contratto ai redditi per i nuovi nati. C’è chi vuole dare una “dote” di 10mila euro ai 18enni con una patrimoniale.

Quali sono le proposte con cui le principali forze politiche si rivolgeranno ai giovani in queste nuove elezioni? Se è vero che i programmi non sono stati ancora messi nero su bianco, è già possibile iniziare a mettere insieme le proposte che man mano vengono intercettate dalle dichiarazioni dei vari leader politici e dalle storie battaglie portate avanti dalle varie forze che si presenteranno alla tornata elettorale del 25 settembre.

Fratelli d’Italia: 400 euro per ogni nato

Tra le misure contenute nel programma di Fratelli d’Italia sono previsti gli asili nido gratis, il congedo parentale coperto all’80%reddito bimbo di 400 euro al mese fino a 6 anni di età. Più assumi e meno paghi è un’altra misura pensata da Giorgia Meloni per favorire l’occupazione: una riduzione del cuneo fiscale sulla busta paga per aiutare le imprese e difendere il potere d’acquisto dei lavoratori. In un documento distribuito ad aprile durante una conferenza programmatica proprio da FdI riguardo l’occupazione giovanile due erano le strade indicate. La prima è quella della completa esenzione dall’IRPEF per i primi 12 mesi di contratto, e un pagamento graduale per il datore di lavoro per i successivi due anni. Poi un “sistema di intelligenza artificiale” per la collocazione e la formazione attiva; tale sistema dovrebbe “rintracciare i giovani che terminano ogni nanno le scuole superiori e l’università e li agganci a imprese di settore, agenzie per il lavoro e centri per l’impiego. Il giovane è vincolato ad accettare l’offerta, pena la perdita di ogni beneficio con l’applicazione anche di un sistema sanzionatorio”.

Partito Democratico: dote giovani e salario minimo

Tre sono le proposte bandiera del Partito democratico: salario minimo, dote per i giovani e ius Scholae. Il salario minino è una proposta su cui già sta lavorando il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, che andrebbe ad aumentare lo stipendio di circa 3,3 milioni di lavoratori, i quali oggi guadagnano meno di 9 euro lordi ogni ora. La dote per i giovani è un’idea del segretario Enrico Letta: una dote di 10mila euro alla metà dei 18enni italiani. La dote viene finanziata con un prelievo sui patrimoni superiori ai 10 milioni di euro. Infine lo Ius Scholae, ossia il riconoscimento della cittadinanza italiana per i giovani con background migratorio nati in Italia o arrivati prima del compimento dei 12 anni che risiedano legalmente e che abbiano frequentato regolarmente almeno 5 anni di studio nel nostro Paese, in uno o più cicli scolastici. Inoltre, se i 5 anni considerati includono la frequenza della scuola primaria, allora viene richiesto anche il superamento del ciclo di studi con esito positivo come elemento fondamentale per il riconoscimento della cittadinanza.

Azione e +Europa: taglio totale tassazione fino a 25 anni

Presentato il “Patto Repubblicano”, una lista di intenti che uniranno il partito Azione di Carlo Calenda e il partito +Europa fondato dall’ex radicale Emma Bonino. Le norme che coinvolgono i giovani sono su tassazione e lavoro: “Taglio di 2 punti di PIL su IRAP e Irpef sui redditi medio bassi, a partire dai giovani. L’emigrazione di giovani è, tra le altre cose, un concreto rischio alla sostenibilità del welfare. Per questa ragione proponiamo un taglio delle tasse totale per i giovani fino a 25 anni e del 50% per chi è nella fascia di età tra i 26 e i 30. Per le famiglie, è inoltre fondamentale proseguire il percorso di potenziamento dell’assegno unico per i figli a carico, anche per combattere le cause di una crisi demografica senza precedenti e consentire alle donne una vita professionale piena e libera”.

Lotta ai contratti pirata. “Occorre da subito mettere in atto una lotta senza quartiere alla povertà lavorativa facendo una legge sulla rappresentanza per cancellare i contratti pirata, stabilendo un salario minimo legale,
nel solco della direttiva europea che sta per essere approvata, per proteggere chi non è coperto dalla contrattazione collettiva e chiudendo le cooperative nate solo per sottopagare i lavoratori”. Il programma elettorale non fissa un salario minimo ma afferma che quest’ultimo “verrà definito da una commissione indipendente”. Inoltre si legge come “andranno vietati i tirocini gratuiti non inseriti in un piano di formazione universitaria o di scuola secondaria”.

La proposta dei centristi per combattere la dispersione scolastica è quella di prolungare la scuola dell’obbligo fino a 18 anni. Sulla ricerca invece l’obiettivo è di “raggiungere l’1,1% del Pil per la ricerca entro 5 anni”. Aumentare gli investimenti delle università del Mezzogiorno per evitare la migrazione dei giovani.

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