Ebookcamp, gli editori aiutano la scuola ad uscire dalla crisi

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Gli editori digitali aiutano la scuola ad affrontare la crisi economica e la mancanza di fondi attraverso una nuova piattaforma digitale e si organizzano per facilitare l’uso degli ebook tra insegnanti e alunni. Domani e domenica si svolgera’ a Cosenza, all’interno della Casa delle Culture, la quarta edizione dell’Ebookcamp, dove si parlara’ di editoria digitale e delle evoluzioni che il settore sta vivendo. Quest’anno il focus e’ appunto sulla scuola.

Si incontreranno insegnanti e editori digitali per discutere le iniziative per favorire l’uso degli ebook nelle scuole, con molteplici vantaggi: dal risparmio economico per le famiglie all’accessibilita’ semplificata per insegnanti e alunni. Quest’anno l’editore Simplicissimus Book Farm presenta una proposta per l’editoria scolastica: si tratta di una applicazione web che consentira’ ad ogni scuola di gestire un suo autonomo portale, da cui potra’ controllare i livelli di accesso. In pratica le scuole potranno effettuare: ingestion dei contenuti didattici “adottati” da editori; ingestione dei contenuti didattici autoprodotti; Mixaggio (con “slicing” dei libri) di contenuti editoriali + autoprodotti da parte dell’insegnante per formare il “kit” del suo corso; gestione della vendita/download/fruizione del kit; ambiente di interazione di classe/scuola

La piattaforma sara’ offerta gratuitamente alle scuole. Inoltre potranno generare un introito economico attraverso la gestione di un ”kit editoriale” e portare nelle proprie casse un po’ di soldi derivanti dalla vendita dei ”kit”, aiutando quindi anche le famiglie. Il margine delle vendite di libri andra’ direttamente alle scuole e non alla grande distribuzione, come accade oggi. Il settore degli ebook cosiddetto trade si sta stabilizzando e ha ormai una sua forma ben riconoscibile, la scuola e’ ancora molto indietro. Tra decisioni ministeriali prima prese e poi ritirate, ritardi nelle scuole, mancanza di fondi e spesso poca conoscenza del settore, aldila’ di alcuni esperimenti pilota non c’e’ ancora una vera e propria coscienza digitale all’interno del sistema scolastico italiano.

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